Dopo aver raccontato dell'Indonesia in fiamme, negli ultimi mesi del 2015 due nuovi disastri ambientali hanno stravolto l'equilibrio naturale e per via della loro proporzione gigantesca, possono essere considerati una minaccia sul piano globale. Stiamo parlando dello scandalo Rio Doce e dell'emergenza metano in California. Passiamo ai fatti.

Brasile - fiume Rio Doce

È stata ribattezzata come la "Fukushima mineraria brasiliana". Il 5 novembre sono crollate due dighe minerarie, il crollo è dovuto all'incapace e alla superficiale gestione della manutenzione e della sicurezza da parte della "Samarco" appartenente alla multinazionale "Vale".

La Vale è la più grande compagnia mineraria del Brasile nonché finanziatrice di campagne politiche e pubblicitarie tanto da pregiudicare la corretta informazione sull'accaduto. L'onda di scorie minerarie generata dal disastro, però, non può essere controllata come i mass-media e si è già riversata nell'oceano.

Si calcola che la tragedia abbia prodotto uno sversamento di circa 62 milioni di m3 di fanghi tossici che hanno devastato gli habitat naturali lungo tutto il fiume Rio Doce. L' "onda della morte" porta con sé metalli pesanti capaci di mettere in crisi un'area di 200 mila km2 (la superficie italiana è di 300 mila km2) per almeno i prossimi 100 anni.

California - Aliso Canyon

Scoperta il 23 ottobre, la fuga di metano nell'Aiso Canyon (non molto distante da Los Angeles), sta diventando giorno dopo giorno una vero e proprio disastro ecologico.

Già migliaia di persone sono state evacuate da Porter Ranch e proprio ieri (7 gennaio) il governo californiano ha decretato lo stato di emergenza. Sono ormai mesi che il pozzo di metano emette tra i 44 mila e i 55 mila Kg di gas in atmosfera al giorno. Per essere chiari è stato calcolato che la quantità di gas emessa dal sito di proprietà della "SoCalGas" dal 23 ottobre al 1 gennaio equivale alle emissioni di gas serra di 7 milioni di auto per 20 anni.

I danni su scala globale non sono ancora chiari ma basta ricordare che il metano è un gas serra 80 volte più potente della CO2 per avere un'idea dell'impatto sul clima. Il problema è che la fuga di metano ancora non è sotto controllo e anzi, sembra non ci sia una soluzione praticabile nell'immediato e non si hanno tempi certi sulla fine del disastro.

Informarsi per informare

Sembrava che con l'evento ambientale per eccellenza del 2015,la cop 21 di Parigi, si potesse sfondare quel muro che c'è tra mass-media e notizia ambientale, purtroppo così non è stato. Sfido chiunque a dire di aver visto notizie sul Rio Doce o sulla SoCalGas durante i telegiornali, si riesce a trovare qualcosa solo su determinati quotidiani.

Eppure dovrebbero essere temi di interesse generale poiché in grado di condizionare il Benessere e, quindi, la vita delle persone. Trattare un'informazione di tipo ambientale richiede sia preparazione che trasparenza che spesso mancano nell'informazione italiana: sono coinvolti temi economici e sociali che possono essere scomodi per chi troppo spesso è in grado di controllare i mass-media.

Il miglior luogo per reperire news ambientali sull’energia, il clima, la gestione rifiuti e l’inquinamento in generale, resta dunque il web. Vi sono svariati siti che trattano l’argomento in modo accurato, scientifico, per chi davvero ha fame di notizie.

Informarsi per fare informazione è il miglior modo per far crescere la pressione sui governi che decidono della nostra Salute e del nostro futuro. Perché se l'Indonesia brucia, il Rio Doce muore, la California erutta metano, secondo voi, chi paga?