Secondo la National Oceanic and Atmpspheric Administation (NOOA) e la NASA, il 2015 è stato di gran lunga l’anno più caldo mai registrato a livello globale mentre per l'OXFAM l'1%della popolazione mondiale più ricco economicamenteemette in media una quantità di gas serra pari a 175 voltequella di un individuo preso dal 10% più povero.

2015 e temperature medie

Dal 1880 e cioè, da quando esistono rilevazioni delle temperature superficiali terrestri ed oceaniche, secondo il NOOA"il 2015 è l’anno più caldo della Terra con il margine più largo mai registrato".

Prima del 2015 l'anno più caldo era stato il 2014, ma lo scorso anno le temperature medie sono salite di 0,9°C (gradi centigradi) sopra il livello medio dello scorso secolo e di 0,16°C in più rispetto al 2014.

Gavin Schmidt, direttore del Goddard institute for space studies della Nasa dice che“il 2015 è stato un anno anomalo anche considerando il trend di riscaldamento globale del lungo periodo” e che "il salto di 0,16 gradi dal 2014 al 2015 è davvero considerevole".

Infatti anche se nelle prime quattro posizioni della classifica degli anni più caldi di sempre sono presenti gli ultimi 3, nulla giustifica l'aumento marginale di 0,16°C tra un anno e l'altro.Ed è proprio questo ampio margine l'anomalia che più preoccupa, ciò che si teme è che il mondo potrebbe davvero aver varcato la soglia di un più rapido riscaldamento globale.

Secondo un recente studio del Climate Central il 95% del riscaldamento globale è da imputarsi alle attività umane che scaricano continue ed ingenti quantità di gas serra in atmosfera. Parte dei gas serra viene poi assorbita dagli oceani provocando l'accellerazione dello scioglimento dei ghiacci e potenziando eventi catastrofali come gli uragani.

Ma il NOOA mette in guardia anche sul 2016 che con grosse probabilità saràancora più caldo per via della combinazione El Niño - attività antropiche.

2015 e gas serra

Nel recente rapporto "Extreme Carbon Inequality" pubblicato da OXFAM (insieme diONGspecializzate in aiuto umanitario e progetti di sviluppo) si mette in risalto comela metà più povera della popolazione della Terra, rappresentata da 3,5 miliardi di persone, è responsabile per il solo 10% delle emissioni di gas serra mondiali mentre la parte più ricca della popolazione, rappresentata da circa 700 milioni di persone, emette il 50% della CO2 in atmosfera.

Il report mette in evidenza anche il ruolo dei Paesi in via di sviluppo (Cina e India su tutti), ridimensionando il loro impatto in termini di emissioni globali:

  • la metà più povera della popolazione della Cina (600 milioni di persone) rilascia in atmosfera solo un terzo dei gas serra emessi dal 10% della popolazione più ricca degli Stati Uniti;
  • il 10% più ricco degli indiani emette solo un quarto di quel che emette la metà più povera degli Stati Uniti;
  • un indiano povero emette un ventesimo dei gas serra di un cittadino USA povero.

Disuguaglianza Climatica

L'impennata delle temperature del 2015 dovrebbe mettere a tacere inegazionisti dei cambiamenti climaticiche affermano il "blocco" del riscaldamento globale negli ultimi anni.

Ciò che si evince dal rapporto OXFAM è che i poveri contribuiscono meno di tutti gli altri al disastro climatico. Purtroppo, però, la popolazione meno abbiente è anche la prima a pagarne le conseguenze poiché vive in maggioranzanelle aree più duramente colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici.

La disuguaglianza economica va di pari passo con il cambiamento climatico e la parte più povera della popolazione è anche quella meno in grado di tutelarsi. Occorre mettere in atto al più presto i buoni propositi scaturiti dallaCOP 21 di Parigiin modo che non siano solo le solite promesse disattese.

Dato che si è parlato di India e disuguaglianze, concludo con una celebre frase di Gandhi: "Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".