Secondo la nuova legge emanata dal Regolamento UE n1169/2011, a partire dal 13 dicembre 2014 tutte le aziende alimentari saranno obbligate a dichiarare la presenza dell'olio di palma all'interno dei loro prodotti. L'ingrediente, che prima veniva camuffato sotto il nome di "grassi ed oli vegetali", potrà finalmente palesarsi sulle tavole di tutti gli italiani che finora lo avevano consumato inconsapevolmente. Secondo protagonista della ricetta della tanto amata Nutella dopo lo zucchero, l'olio di palma è contenuto in moltissimi prodotti confezionati dalle industrie Ferrero e Mulino Bianco, ed è largamente utilizzato a livello mondiale nella produzione alimentare.
La quasi totalità degli snack, dei biscotti, delle creme e delle merendine, infatti, prevede la presenza di tale estratto per la sua creazione. L'ingrediente che, stando alle dichiarazioni rilasciate pubblicamente dalle aziende sopracitate, sarebbe un alimento eccellente e di altissima qualità, è oggi una delle cause primarie della deforestazione, ed è addirittura tassato in Francia, in quanto dannoso per l'ecosistema. Il 49% della sua composizione, inoltre, è costituito da acidi grassi saturi, agenti che sono spesso responsabili di un elevato colesterolo e di malattie legate al sistema cardiovascolare.
Per quale motivo, quindi, l'olio di palma è la materia grassa più consumata dalla popolazione mondiale?
Le risposte sono due: per la sua grande versatilità, e per i suoi costi estremamente contenuti. Nei principali paesi produttori, la Malesia, l'Indonesia e la Thailandia, un solo ettaro di coltivazione può dare vita a più di 6000 litri di olio, i quali, secondo i dati riportati da 'The Oil Drum', un'associazione non profit accreditata dall'Institute for the Study of Energy and Our Future, venivano venduti nel 2006 per circa 70 dollari al barile.
Pochi se paragonati, ad esempio, ai 14 euro necessari per acquistare un solo litro di olio d'oliva. Una lancia, comunque, va spezzata a favore dell'industria Ferrero, che ha promesso di impegnarsi per un approvvigionamento più responsabile dell'olio di palma tramite la "Palm oil Charter".