Nel 2011 un terremoto di livello 9.0 della scala Richter, al largo delle coste a nord ovest del Giappone, produsse uno tsunami che si abbatté sulla città di Fukushima danneggiando gravemente la centrale nucleare.

I danni prodotti hanno portato all’ esplosione del secondo reattore e a fughe radioattive nel mare dovute alla fuoriuscita d’acqua pesante dai sistemi di refrigerazione del reattore.

Le nuove letture peggiorano le previsioni.

Il 3 di febbraio il portavoce della compagnia Tokyo Electric Power Company (TEPCO) ha pubblicato i dati sulle attuali letture radioattive ricavati mediante un sistema robotizzato.

Dalle informazioni pubblicate appare che i livelli di radiazioni all’ interno della vasca di contenimento del nucleo sono arrivati attualmente a 530 sieverts/ora. Il sieverts è un' unità di misura che si utilizza per rilevare le radiazioni di vario genere, assorbite dagli esseri viventi. Un’ esposizione a 0,5 sieverts produce nell’essere umano sintomi d’avvelenamento radioattivo e con 1 sievert si producono danni gravi alla salute che condurrebbero alla morte.

Le letture di questi livelli di pericolosità sono stati realizzati mediante alcune telecamere sistemate all’interno di robots cingolati e rivestiti di piombo, costruiti appositamente per lo scopo.

Nonostante le protezioni, questi mezzi non sono riusciti a penetrare il nucleo, in quanto sono rimasti danneggiati ed inutilizzabili durante la fase di avvicinamento.

Quali sono le cause e cosa aspettarci per il futuro

Dopo un’accurata analisi, gli esperti credono che il nucleo radioattivo fuso deve essersi unito al materiale protettivo della vasca di contenimento quando il sistema di refrigerazione rimasse danneggiato durante la calamità naturale. Queste tremende notizie fanno prospettare l’impossibilità di avvicinare personale umano per rimuovere le barre di uranio almeno per i prossimi 30 o 40 anni.

Da questi dati risulta chiaro che la situazione della centrale nucleare di Fukushima costituisce il più grave incidente nucleare dopo l’esplosione della centrale russa di Chernobyl del 1986.