Il 26 aprile del 1986, la centrale di Chernobyl era in piena attività. Durante la notte un esperimento uscito dal controllo di chi operava all'interno di uno dei reattori creò una colossale esplosione. Il coperchio del reattore saltò completamente in aria, rilasciando fumi ad elevatissimo livello di radioattivitàche uccisero molte persone in pochissimi secondi. L'esposizione a radiazioni che nei primi minuti arrivarono a superare i 10 mila rentgen risultava fatale in soli 60 secondi. Oggi le radiazioni emanate sono un decimo di quelle originate al momento dell'esplosione, ma sono sempre molto potenti per il corpo umano.

Una persona esposta non sopravviverebbe più di 8 minuti.

Chernobyl e gli errori nella gestione del disastro

Se gli eroi che hanno combattutto contro fuoco e radiazioni dopo il disastro hanno perso la vita per salvare il mondo, non si può certo dire che si sia fatto il possibile per evitare danni ulteriori. Infatti la città di Pripyat fu evacuata con un contestabile ritardo: solo 33 ore dopo l'esposizione alle potenti radiazioni fu dato l'ordine di evacuazione. Oltre 110 mila persone che lasciarono la città non fecero più ritorno. Adesso Pripyat è una città desolatamente vuota, l'ombra di una piccola metropoli, quella che era un luogo fiorente prima del disastro.

Città fantasma meta di turisti del macabro

Adesso Pripyat è divenuta una città fantasma, il simbolo del dolore e della tragedia del disastro di Chernobyl. Secondo la legge visitare questi luoghi non è reato, in quanto le radiazioni che sono ancora 20 volte superiori a quelle delle classiche città in cui viviamo, sono sempre inferiori a quelle che si possono trovare durante un volo transoceanico.

Con poco meno di 100 euro si può trascorrere la giornata a Chernobyl e Pripyat, senza rischiare effetti collaterali. Ci sono agenzie che organizzano tali viaggi in pullman, ma che autorizzano i visitatori a scendere per un giro a piedi.

Ancora vittime dopo il disastro

Per quanto si cerchi di dare una spiegazione alternativa per le morti che avvengono intorno alle aree colpite dal disastro, tumori, disfunzioni e malformazioni nei nascituri si registrano ancora a molti chilometri di distanza.

Secondo gli esperti, le radiazioni non saranno circoscritte fino a dopo il 2065, senza sapere se i risultati saranno positivi e definitivi. Il disastro di Chernobyl è quello di portata più grande della storia dell'uomo, perché le vittime continuano a salire ancora oggi, e non sapremo quando si potrà stabilire il numero definitivo. Il più recente dramma di Fukushima, ha reso ancora più aperta la polemica sul nucleare, e sugli effetti devastanti delle radiazioni.