Alle ore 20:57 del 15 marzo scorso un bolide ha attraversato l'atmosfera terrestre e ha sfrecciato nei cieli del Centro-Sud del nostro Paese in direzione Sud-Est. Questo fenomeno, di certo non molto comune, ma neanche rarissimo, è stato ripreso e registrato da tantissime camere nella zona, tra cui quelle della rete nazionale Prisma. Quest'ultima è una rete composta tante camere all-sky (a cielo intero) situate su tutto il territorio nazionale con la funzione di registrazione dei bolidi e di ricerca di eventuali frammenti.
In tante sono state le segnalazioni dell'avvistamento, con foto e video, in particolare dal Lazio, dall'Abruzzo, dal Molise e dalla Campania, e tutti i giornali e i telegiornali locali e nazionali hanno riportato la notizia di questo avvistamento.
Secondo i calcoli degli esperti della rete Prisma (Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) si è stabilito che potrebbe essere caduto in Molise un meteorite di massa di circa 1 kg e di grandezza di circa 8 cm, nei pressi della frazione di Temennotte del comune di Sant'Agapito in provincia di Isernia. Sempre secondo questi calcoli, la meteora è entrata in atmosfera ad una quota di 80 km, esplodendo con una scia molto luminosa e proseguendo per altri 61 km percorsi in 5,3 s con un'inclinazione di 84°, e si è spenta a 19,8 km di quota con una velocità di 4 km/s (molto rallentata rispetto alla velocità di ingresso in atmosfera di circa 14 km/s).
Un simile bolide è stato avvistato il 28 febbraio 2020 nella parte orientale del nostro Paese e sulle coste balcaniche.
Definizione di bolide
Il termine bolide indica una meteora di "grandi" dimensioni e di elevata luminosità (e conseguente magnitudine - un parametro per valutare la luminosità di qualsiasi corpo celeste - negativa) che attraversa l'atmosfera terrestre. La stessa meteora è chiamata meteoroide prima di entrare in atmosfera e meteorite quando tocca terra. Nei video dei bolidi si può notare che essi sfrecciano ad altissima velocità nell'atmosfera terrestre, e ciò causa il surriscaldamento e la ionizzazione dei gas atmosferici, da cui deriva la scia luminosa che noi vediamo, di un colore che dipende dalla composizione del bolide.
Ricerche e istruzioni dopo il ritrovamento
A questo punto si deve sperare che i ricercatori, che sono già sul posto da diversi giorni, e i tanti volontari unitisi alle ricerche (nel rispetto ovviamente delle norme per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19) ritrovino questo meteorite, nonostante il posto di probabile caduta sia abbastanza impervio. Si ricorda che è un frammento roccioso del tutto diverso dalle comuni rocce terrestri, sia nella forma che nelle caratteristiche fisiche e chimiche e che vanno prese alcune precauzioni (tra cui quelle di non toccare il meteorite né le mani né con plastica o metallo, ma con un foglio di carta o un panno di cotone, e non avvicinargli calamite o altri oggetti metallici, ma riporlo in un vaso pulito di vetro).
Dopo un presunto ritrovamento, è fondamentale prima di tutto scattare una foto del possibile meteorite e annotare le coordinate della posizione utilizzando il GPS del telefono.
Allo stato attuale non è stato ritrovato ancora nulla; nei giorni scorsi è stato ritrovato un frammento di roccia simile a quello ricercato, ma dopo attente analisi si è rivelato essere un frammento di roccia vulcanica, e non il meteorite in questione.
Gli esperti delle rete Prisma (e i volontari) sperano dunque di ritrovare questo meteorite, come successo il 4 gennaio 2020 con la meteorite "di Capodanno", denominata così perché avvistata il 1° gennaio 2020, ritrovata vicino Modena.