L'ex allenatore del Milan, vice Campione del Mondo nel 1994 e attualmente testimonial di BetClic.it, ricorda i momenti più belli della carriera, la sua idea di gruppo vincente e nel finale la sua opinione sulla Nazionale ai Mondiali di Calcio Brasile 2014, in un'intervista esclusiva a Blasting News.
- Quali sono i ricordi a cui è più affezionato nella sua lunga carriera?
Arrigo Sacchi: "Due, quando con il Parma perdemmo a Cremona la penultima partita di campionato e quindi ci giocammo la Serie A.
Avevamo vinto il Campionato di C ed eravamo in B. Ci giocammo la Serie A e i tifosi del Parma mi portarono in trionfo.
La seconda nel 1990 quando perdemmo il Campionato con il Milan e i tifosi del Milan mi portarono in trionfo. E' stato un fatto fuori dalla norma. Lì capii che avevo fatto qualcosa di importante per loro."
- Lei è conosciuto per essere uno degli allenatori che hanno rivoluzionato la storia del calcio. Al di là del puro aspetto tecnico-tattico, quali sono i valori umani fondamentali che ha cercato nei suoi giocatori per creare un gruppo vincente?
A.S. : "Guardi, prima di tutto io partivo sempre dalla persona, dal suo impegno, dalla sua motivazione, dalla sua professionalità dal suo entusiasmo, dalla sua generosità, dalla sua cultura dell'eccellenza.
Partivo dalla persona, poi cercavo giocatori che fossero funzionali al calcio che volevo far praticare alla squadra, sarebbe come nella musica se uno vuole mettere su un complesso rock va a prendere dei rockettari e non dei musicisti di musica sinfonica. I giocatori devono essere funzionali al progetto, complementari tra di loro. Complementari vuol dire che siccome devono giocare in undici di caratteristiche anche diverse e che alla fine abbiano talento. Ma non che la prima cosa sia il talento a prescindere da tante cose."
- Parliamo dei prossimi mondiali, a lei che è stato un allenatore degli azzurri.
Qual è secondo lei l'avversario più pericoloso per l'Italia nel girone?
A.S. : "Se noi pensiamo al 2010 che avevamo un girone con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia e non siamo riusciti a qualificarci, si capisce che questi sono tutti di un'altra caratura.
"
-Quindi sono tutti pericolosi diciamo
A.S. : "Si Si"
- Quali giocatori potrebbero fare la differenza tra le nostre avversarie, a parte Suarez e Cavani che tutti già ben conosciamo?
A.S. : "Dipenderà molto dalla squadra da come li supporterà. Sarebbe come aprire un cannone in una guerra e non arrivano le munizioni. Non può sparare."
- Tra i pre convocati di Prandelli figurano Paletta e Romulo. E' d'accordo con la convocazione degli oriundi? Visto che non c'è comunque nessun Messi che può farci fare il salto di qualità?
A.S. : "Direi che è un problema che non mi ero mai posto in precedenza, non lo so. Mi hai fatto una domanda che mi mette in imbarazzo"
-Non c'è nessun problema, possiamo passare alla domanda successiva.
Come vede Mario Balotelli in una competizione come il Mondiale, soprattutto dal punto di vista mediatico? È in grado di reggere le aspettative?
A.S. : "Io non ho ancora fatto il veggente e non sto qui a predire il futuro e con Balotelli ancora di più.
Non te lo so dire, mi auguro che riesca a esprimere il talento che ha con più continuità e professionalità."
- Secondo lei Prandelli farà giocare Balotelli prima punta come nel Milan, anche se in quel ruolo non rende al meglio, o pensa sia meglio lasciarlo libero di agire su tutto il fronte offensivo con una punta di riferimento davanti.
A.S. : "Non lo so se sia meglio prima punta o no, dico che Prandelli fino ad ora l'ha sempre fatto giocare come prima punta"
- Con quale modulo vede meglio questa Italia? Un 4-3-3 o 4-2-3-1 di stampo maggiormente europeo oppure uno dei moduli della recente tradizione italiana come il 4-3-1-2 e 3-5-2?
A.S. :"Il modulo dipende dalle caratteristiche dei giocatori, i moduli contano assai poco, conta avere una grandissima motivazione, un grande gioco e una grande organizzazione di squadra.
E poi avere dei giocatori di talento."
- Si parla molto bene di Scuffet, Bardi e Perin. Chi vede meglio per il dopo Buffon?
A.S.: "Sono molto diversi, Scuffet e Bardi sono meno esuberanti di Perin, il quale però ha delle grandi potenzialità. Sono tutti e tre ragazzi molto interessanti."
-Se la sente di sbilanciarsi su uno dei tre?
A.S.: "No perché sui giovani è difficile. Però sono tutti e tre dei ragazzi molto interessanti."
Un ringraziamento speciale ad Arrigo Sacchi per questa intervista.