Ennesimo pari in rimonta, quarto di fila per la Roma, che con l'1-1 all'Olimpico contro l'Empoli rischia di vedersi allontanare ulteriormente dalla Juventus, impegnata oggi a Udine: l'ipotetico -9 che si potrebbe materializzare alle 17 di domenica potrebbe assomigliare ad una sentenza definitiva in chiave scudetto, alla luce di un mese di gennaio che, complici infortuni e la Coppa d'Africa che ha sottratto giocatori importanti alla causa giallorossa, ha visto la squadra di Garcia sempre in apnea.

In più ci si mette anche la sfortuna: ko Iturbe a metà primo tempo (per lui sospetta distorsione), altro infortunio che si aggiunge a quelli dei lungodegenti Strootman e Castan (con Gervinho, in Coppa d'Africa) oltre a De Rossi, sostituito dal rientrante Keita dopo gli impegni col Mali ma assolutamente fuori condizione. Dall'altro lato i toscani di Sarri strameritano il punto per l'organizzazione di gioco, vero e proprio fiore all'occhiello di questa squadra, che necessita solo di un innesto nel reparto avanzato per potersi salvare con tranquillità: arriva invece un altro pareggio, mentre la vittoria manca ormai da due mesi. 

Roma che parte con il tridente Iturbe- Totti- Ljajic, Empoli che invece si affida al duo Pucciarelli- Maccarone assistito da Saponara.

Partita brutta nella prima mezz'ora con i padroni di casa che non riescono a creare pericoli alla porta di Sepe; la retroguardia empolese guidata da Rugani e Barba non ha difficoltà a contenere gli attacchi sterili dei giallorossi che non ce la fanno a dare velocità al proprio possesso palla, prevalentemente per vie orizzontali. Il primo episodio chiave al 37': un lancio lungo dalla difesa ospite manda in porta Saponara (con Yanga Mbiwa che lo teneva in gioco), Manolas è costretto a far fallo sull'ex rossonero solo davanti a De Sanctis; calcio di rigore e rosso per il greco. Maccarone trasforma il penalty e porta in vantaggio i toscani all'Olimpico, mentre Garcia è costretto ad un altro cambio (dopo quello forzato di Iturbe, sostituito da Florenzi) per risistemare la difesa: fuori Totti e dentro Astori per comporre un più ordinato 4-4-1.

Alla fine del primo tempo però un fallo di mano (discutibile) di Saponara comporta la doppia ammonizione per il numero 10, che deve andare sotto la doccia ripristinando così la parità numerica: partita che cambia nuovamente. Dopo l'intervallo si presenta così un'altra squadra in campo, dimostrazione che gli uomini di Garcia almeno dal punto di vista caratteriali hanno sette vite: al 57' Pjanic dal limite serve l'accorrente Maicon che da dentro l'area mette di piatto destro all'angolino laddove Sepe non ci può proprio arrivare. 

Il pari galvanizza i capitolini che vanno vicini al sorpasso con Astori che di testa sugli sviluppi di un corner coglie la traversa. Il paradosso è che però la Roma in pratica si spegne qui, a conferma di quella sorta di "vorrei ma non posso" nel quale la squadra di Garcia pare essersi accartocciata nell'ultimo periodo: una squadra che parte col freno a mano e non riesce a cambiare marcia dopo aver dato un colpo di acceleratore.

L'Empoli non ha grosse difficoltà a portare a casa il punto. Finisce 1-1 tra i fischi assordanti dell'Olimpico, che non gradisce: si tratta forse della prima vera grande contestazione che si ricorda da queste parti di recente; dopo il secondo posto dell'anno scorso, replicare quel piazzamento dopo la campagna acquisti dispendiosa in estate e l'asticella che si è alzata non può che essere vissuto come un fallimento...