Come noto, il big match tra Juventus e Napoli, autentico scontro scudetto, è terminato col risultato di 1 a 0 per i bianconeri. La rete decisiva è stata siglata da Simone Zaza quasi allo scadere, con un tiro da fuori aria dopo una finta su Koulibaly. Sebbene vi sia stata anche una leggera deviazione da parte di Albiol, che ha colto impreparato Reina. Ora i bianconeri si trovano primi in classifica, con un solo punto di vantaggio sugli azzurri.

Un'inezia, tutto sommato. Sebbene il tecnico dei partenopei Maurizio Sarri non abbia risparmiato qualche frecciatina al suo Presidente Aurelio De Laurentiis. Sia subito dopo la gara con la Juventus, sia qualche settimana fa. 

La delusione di Sarri per il mercato di gennaio

Sarri, napoletano d'origine ma trapiantato a Firenze in tenera età, ha così descritto la differenza tra la sua squadra e la Juventus: "La Juve è di un’altra categoria, alla lunga il miglior fatturato potrà fare la differenza". Un chiaro riferimento al calciomercato messo in atto dalla società, anche alla luce di quanto ha dichiarato all'indomani della conclusione del mercato di riparazione di gennaio: "la società ha confermato il programma della scorsa estate: una stagione di crescita, senza precisi traguardi".

Una polemica sibillina, se si considera che il Napoli fosse al primo posto e dunque doveva difendere la propria posizione, magari con qualche nuovo innesto che avesse migliorato la qualità della rosa.

Gli acquisti deludenti arrivati

E invece, a parte le promesse di un Top player a gennaio (e di due a giugno), De Laurentiis ha portato in dote a Sarri solo due acquisti di secondo piano: Alberto Grassi e Vasco Regini. Il primo è un centrocampista 'prospetto' (ventunenne) proveniente dall’Atalanta, peraltro subito infortunatosi al primo allenamento con la nuova squadra; il secondo è un difensore della Sampdoria, di livello medio. Due acquisti utili da un punto di vista quantitativo, ma non qualitativo.

Almeno nell'immediato. Eppure la squadra aveva un primato da difendere e un'Europa league alle porte. Ora è seconda, e si vedrà come reagirà psicologicamente alla sconfitta dello scontro diretto: a Napoli arriverà un Milan in crescita.