Le cifre di una crisi. Quattro partite tra campionato ed Europa League: una vittoria assolutamente casuale ed immeritata a Pescara dove gli abruzzesi hanno fallito il colpo del k.o. per poi subire la rimonta; un pareggio anche questo immeritato al cospetto di un Palermo modesto che però a San Siro ha dominato a lungo nella conduzione del gioco; due sconfitte umilianti contro Chievo ed Hapoel Beer Sheva, non tanto nello score finale quanto nella sostanza.

In entrambe le circostanze lo 0-2 subito è "stretto" agli avversari che avrebbero meritato di segnare almeno un gol in più. Sono le cifre dell'avvio di stagione dell'Inter, uno dei più disastrosi dell'intera storia del club milanese. La sfida con la Juventus è alle porte ma, probabilmente, Icardi e compagni assumeranno il ruolo di vittima sacrificale dei campioni d'Italia. Ci sarà l'orgoglio di giocatori navigati che sentono l'odore della grande sfida, ci sarebbero tante frecce nella faretra nerazzurra per far male ai bianconeri. Questo però in condizioni normali: l'Inter attuale non ha un gioco, non è in grado nemmeno di esercitarne una parvenza.

In queste condizioni il disastro è probabile, la Juventus passeggerà tra le macerie e potrebbe spianarle definitivamente dando opportunità alla proprietà cinese di cancellare con un colpo di spugna Frank De Boer.

Tutti gli errori estivi

Frank De Boer è arrivato sulla panchina dell'Inter a fine estate, assumendo improvvisamente la guida di una squadra nuova in ritardo di condizione, causa l'assurda tournée statunitense e la stagione prolungata di tanti nazionali impegnati tra Europei e Copa America. Si è tuffato in un ambiente "disturbato" dalla questione Mancini e dalla telenovela Icardi ed in un campionato che non ha conosciuto nemmeno nella sua gloriosa carriera da calciatore. A conti fatti ha allenato soltanto l'Ajax, vincendo titoli in un campionato dalla cifra modesta, ed ha poca esperienza internazionale.

La 'grana Mancini' andava risolta alla fine della scorsa stagione, se il tecnico era poco gradito ai vertici Suning era opportuno dargli il benservito già all'indomani del cambio di proprietà. I primi passi dovevano dunque essere quelli di affidare la squadra ad un tecnico di esperienza e scegliere un general manager in grado di costituire l'interfaccia dei vertici in Italia e di fare mercato a seconda delle esigenze dell'allenatore. La soluzione Leonardo, ad esempio, avrebbe risolto entrambi i problemi. Tutta la conduzione della squadra finora è stata improntata male e gli stessi arrivi di Joao Mario e Gabriel a stagione iniziata hanno dato l'immagine di un placebo in grande stile per tenere buona una tifoseria già allarmata dalla sconcertante prestazione di Verona.

Quanto possano essere utili in una rosa di qualità ma stracolma di doppioni ed incognite tattiche e priva di elementi importanti come difensori esterni di alto livello ed un vero regista, è tutto da dimostrare.

Prandelli prossimo allenatore?

La più che probabile sconfitta con la Juventus potrebbe segnare l'esonero di De Boer. Non è certamente la sconfitta con la squadra più forte d'Italia che determinerà la fine della breve parentesi del tecnico olandese ma quanto accaduto in meno di un mese. Non è tollerabile un'Inter che subisce lezioni di calcio dal Chievo o da una squadra di 'carneadi' come i campioni d'Israele, team che applica un calcio diligente e possiede qualche discreta individualità ma nulla più.

Il sostituto più probabile al momento sembra Cesare Prandelli il cui nome era già circolato in estate tra i papabili sostituti di Mancini. Ora, alla luce del 'disastro De Boer', è tornato di stretta attualità. Raggiunto dai colleghi di 'Sportal.it', l'ex CT della Nazionale ha escluso al momento un suo possibile arrivo a Milano ma altre fonti lo darebbero già in contatto con i vertici nerazzurri. Potrebbe quindi essere in pole position per prendere il posto di De Boer la cui esperienza interista si è già praticamente chiusa ma, forse, non è mai davvero iniziata.