La vittoria contro il Milan in Coppia Italia e quella contro il Sassuolo in campionato hanno riacceso gli animi in casa juve, che continua a prepararsi in vista del prossimo big-match contro l'Inter. Il nuovo modulo ideato da Allegri, infatti, dà la continua impressione che un gol è sempre in dirittura di arrivo, per la gioia degli attaccanti e soprattutto dei tifosi.

Modulo schiacciasassi

Voglia di vincere inarrestabile, controllo della partita e spirito di sacrificio da parte di tutti i calciatori della squadra bianconera, partendo dai recuperi di Mandzukic, passando per le progressioni di Alex Sandro, fino ad arrivare a Dybala e Higuain che si fanno trovare sempre pronti ai passaggi dei compagni di squadra. Un nuovo schema di gioco, ha spiegato l’allenatore Massimiliano Allegri, ai microfoni di Sky, reso possibile grazie alla presenza di “calciatori che interpretano bene questo sistema, ma mica è scontato che giocheremo tutta la stagione in questa maniera.

Ho pensato a questo modulo in proiezione Europa, perché dovevamo migliorare il nostro gioco. Chiaro che serve lavorare e comunque bisogna notare che i ragazzi danno ampia disponibilità in fase difensiva e diventa tutto più semplice. Nelle ultime gare abbiamo subito poco, c'è da fare i complimenti ai ragazzi. Eravamo diventati troppo conservatori, non si può pensare di chiudere la stagione in quel modo: non mi piace essere conservatore e i ragazzi lo sanno".

Numeri da record

E proprio parlando d’Europa la Uefa ha voluto sottolineare il dominio della squadra bianconera dalla stagione 2011/2012 ad oggi, prima con Antonio Conte e poi con l’attuale ct Massimiliano Allegri: ben 502 punti in 211 partite, 410 gol segnati e appena 127 subiti; senza ovviamente dimenticare le 27 vittorie consecutive allo Juventus Stadium.

Una Juve che in Italia sembra non avere rivali e che si appresta a farsi largo tra le big dello scenario europeo. Come dichiarato da Arrigo Sacchi, infatti: “I bianconeri hanno tutto per vincere anche in Europa." e l’uomo che ha scritto la storia del calcio non è l’unico a pensarlo.