Il Brasile stacca il biglietto per la Russia, è ufficiale. A risultare decisiva, alla fine, è stata la partita tra Perù ed Uruguay, vinta 2-1 dai peruviani. I verdeoro infatti hanno 33 punti dopo il successo sul Paraguay (3-0), dieci in più della Celeste attualmente terza in classifica a pari punti con il Cile, ed undici in più dell'Argentina che occupa per il momento la quinta piazza, quella che vale lo spareggio intercontinentale.

Mancano quattro giornate al termine con 12 punti a disposizione, ma nel prossimo turno lo scontro diretto tra Uruguay ed Argentina pone la selecao in una botte di ferro. Qualunque sia il risultato di questa gara, infatti, il Brasile non potrà più essere raggiunto anche se dovesse clamorosamente perdere tutti i rimanenti match.

I protagonisti di una straordinaria cavalcata

C'erano pochi dubbi sulla qualificazione di Neymar e compagni dopo lo straordinario crescendo messo in atto dallo scorso settembre. Otto vittorie di fila, 24 reti messe a segno e soltanto due subite. Tite, che preso il posto di Dunga dopo la disastrosa Copa America del Centenario, ha costruito una vera corazzata anche se, di fatto, non ha assolutamente stravolto l'ossatura della selecao, ma ha semplicemente sfruttato la vocazione offensiva degli uomini a disposizione.

Il Brasile gioca da Brasile, possiede estro ed inventiva negli ultimi sedici metri grazie alla verve di Neymar, Coutinho, Paulinho e Gabriel Jesus, quest'ultimo assente per infortunio nelle ultime due gare contro Uruguay e Paraguay. La capacità degli attaccanti brasiliani di svariare su tutto il settore offensivo del campo e non lasciare punti di riferimento agli avversari, la loro imprevedibilità, è riuscita a mascherare quello che era stato un problema cronico di questa Nazionale negli ultimi anni: la mancanza di un vero centravanti, alla Ronaldo o Careca per intenderci. Possiede inoltre giocatori eclettici a centrocampo, come Casemiro e Renato Augusto, ed una una difesa solida ed affidabile, stupendamente orchestrata dalla sapienza di Miranda.

La rosa a disposizione di Tite si è poi rivelata straordinariamente ricca di risorse, positivo ad esempio l'inserimento di Firmino nelle ultime due gare, così come il rientro nell'undici titolare di Marcelo dopo che comunque Filipe Luis si era dimostrato affidabile nel ruolo di esterno sinistro in difesa. Senza contare Gil, Fernandinho e Willian, tutte frecce di una faretra assolutamente varia e temibile. Il Brasile si candida fin d'ora a recitare un ruolo da protagonista al prossimo mondiale, ma ovviamente non è una novità.

Il record è salvo

Con la qualificazione raggiunta, la selecao mantiene intatto il proprio, invidiabile primato. Oltre ad essere l'unica Nazionale ad aver vinto cinque titoli mondiali, rimane l'unica ad aver preso parte a tutte le fasi finali della Coppa del Mondo dal 1930 in poi. Oltre alla Russia, organizzatrice della prossima kermesse iridata, è dunque la prima squadra ad aver acquisito sul campo la certezza di prendere parte al Mondiale.