Il Brasile riconcilia con il calcio. Gli uomini di Tite si aggiudicano il big-match della 13^ giornata del girone di qualificazione ai Mondiali 2018, espugnando con pieno merito lo stadio 'Centenario' di Montevideo. I verdeoro centrano le settima vittoria consecutiva e consolidano il primato. Il biglietto per la Russia è davvero a portata di mano.

Botta e risposta in 10'

Selecao pericolosa dopo 4', poderosa accelerazione di Neymar che parte dalla propria trequarti, avanza ed allarga a destra per Coutinho che entra in area e crossa rasoterra, Firmino non arriva per un soffio alla deviazione vincente.

All'8' l'Uruguay beneficia di un calcio di rigore, assegnato per un fallo di Alisson su Cavani: nella circostanza Marcelo appoggia di petto un pallone per il proprio portiere che esce male in tuffo ed aggancia l'ex attaccante del Napoli, facendolo cadere in area. Dal dischetto, lo stesso Cavani porta in vantaggio la Celeste. Passano 10' ed il Brasile pareggia il conto, Neymar avanza sulla trequarti sinistra e serve Paulinho il cui destro da fuori area, potente e preciso, si insacca all'incrocio dei pali alla sinistra di Martin Silva. Al 31' i verdeoro sfiorano il raddoppio: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Dani Alves pesca Casemiro in area che conclude da due passi chiamando Silva ad una respinta di piede, poi la difesa uruguaiana si salva in corner.

Risponde la squadra di casa al 37' con Vecino che stacca di testa in area, sfruttando un traversone di Sanchez da calcio piazzato, e sfiora il palo.

Il poker è servito nella ripresa

Ad inizio ripresa il Brasile passa in vantaggio. Dopo 6' Coutinho serve Firmino al limite dell'area, l'attaccante del Liverpool si gira eludendo la guardia di Coates e conclude di sinistro impegnando Silva, Paulinho interviene sulla corta respinta e spedisce in rete.

La reazione uruguaiana non è quella sperata dall'appassionato pubblico di casa, mentre il possesso palla verdeoro è costante: quella di Tite è un'autentica orchestra. Gli assalti della Celeste sono privi di mordente, anche se tanto Cavani al 16' quanto Sanchez al 27' hanno buone opportunità, ma trovano l'opposizione di Alisson.

Al 29' arriva il terzo gol brasiliano, lo realizza Neymar che sfrutta un lungo rilancio dalle retrovie, supera Coates in velocità, entra in area e beffa Silva con un calibrato pallonetto. C'è tempo anche per il quarto gol, lo segna ancora Paulinho che porta così a tre il computo personale dei gol nel match: al 1' di recupero serve il poker raccogliendo di testa, solissimo davanti al portiere, un cross morbido di Dani Alves.

Uruguay-Brasile 1-4, il tabellino

Uruguay (4-4-2): M. Silva; Pereira, Coates, Godin, G. Silva; Sanchez (31' st. Hernandez), Rios, Vecino, Rodriguez; Rolan (12' st. Stuani), Cavani. All. Tabarez

Brasile (4-3-3): Alisson; Dani Alves, Marquinhos, Miranda, Marcelo; Paulinho, Casemiro; Renato Augusto (36' st.

Fernandinho); Coutinho (40' st. Willian), Neymar, Firmino (43' st. Diego Souza). All. Tite

Arbitro: Loustau (Argentina)

Reti: 9' Cavani rig. (U), 19' e 6' st. Paulinho (B), 29' st. Neymar (B), 45'+1' st. Paulinho (B)

Le altre gare: l'Argentina batte il Cile e sale al terzo posto

L'Argentina si aggiudica l'altro match di cartello della giornata, battendo 1-0 il Cile grazie ad un rigore trasformato da Messi. Passi in avanti di Colombia e Paraguay: i Cafeteros superano 1-0 la Bolivia, rete di James Rodriguez, mentre la Albirroja regola 2-1 l'Ecuador con i gol di Valdez ed Alonso (di Caceido il gol della bandiera per gli ecuadoriani). Scoppiettante 2-2 tra Venezuela e Perù, con la vinotinto avanti di due gol, segnati da Villanueva ed Otero, ed i peruviani che riequilibrano il match con Carrillo e Guerrero.

In classifica, dunque, guida il Brasile con 30 punti, davanti all'Uruguay che rimane a 23. L'Argentina ora è terza a quota 22, segue la Colombia a 21, Ecuador e Cile a quota 20. Il Paraguay ha 18 punti, il Perù 15 e la Bolivia 7. Chiude il Venezuela con 6 punti.