Non è aria di miracoli al Camp Nou, non questa sera. Il Barcellona archivia agevolmente la pratica Roma ed allunga le mani su quella semifinale che l'anno scorso era sfuggita a causa di una Juventus stratosferica. Eppure i giallorossi per più di mezz'ora avevano retto bene la pressione dei 90mila del Camp Nou, prima di cadere sotto i colpi di...De Rossi e Manolas. Già perchè i due gol che scavano il solco tra le due compagini sono entrambe frutto di due deviazioni sfortunate.
Ma andiamo con ordine.
La cronaca della prima frazione
La Roma, orfana di Nainngolan, relegato in tribuna da un infortunio, scende in campo con un 4-3-3. E' proprio l'assenza del belga a far optare Di Francesco per l'avanzamento di Florenzi nel tridente offensivo, in modo da garantire più copertura sulla catena di sinistra del Barça, dove agiscono Iniesta e Jordi Alba. Dall'altra parte invece, Valverde lascia fuori Dembelè, per far spazio a Semedo (schierato terzino) e all'avanzato Sergi Roberto. La scelta non sembra ripagare, poichè, almeno inizialmente, il Barcellona appare piuttosto compassato e fatica a trovare varchi nell'attenta retroguardia ospite.
La prima occasione è proprio per i giallorossi, ma l'arbitro Makkelie è uno dei pochi, tra i 90mila del Camp Nou, a non vedere la spinta di Semedo su Dzeko in piena area di rigore. Sventata la minaccia i blaugrana riprendono a fare la partita, ma il ritmo lento agevola i compiti di copertura dei ragazzi di Di Francesco, che non rischiano nulla...o quasi. Al 18' infatti Allisson deve solo ringraziare il palo, che si oppone alla conclusione di Rakitic, smarcato in area in seguito ad un pasticcio della retroguardia giallorossa. La gara scivola via senza particolari sussulti, grazie anche alla scarsa vena di Messi, sapientemente arginato dalle strategie di Di Francesco. Poco dopo aver imboccato il viale del tramonto del primo tempo però, il Barça passa.
La dea bendata, dopo aver salvato gli ospiti 20' prima sulla conclusione di Rakitic, volta le spalle alla Roma, e De Rossi, tentando di interrompere in scivolata una combinazione stretta tra Messi ed Iniesta, infila involontariamente Allisson sul primo palo.
Secondo Tempo
In avvio di ripresa i giallorossi hanno subito la possibilità di pareggiare, ma Perotti non sfrutta un suggerimento al bacio di Florenzi, spedendo largo da buona posizione. E' l'episodio che cambia la partita. Il Barcellona, minacciato nel suo territorio, diventa aggressivo, e costringe gli ospiti al secondo autogol di giornata. Manolas è prima bravo ad anticipare Umtiti sul primo palo, poi sfortunato quando il pallone gli carambola sul ginocchio e si infila in rete per il raddoppio blaugrana.
Abbandonati anche dalla fortuna (fattore essenziale in questo tipo di partite) gli ospiti sbandano ed incassano un 3-0 che sa di eliminazione. Sulla conclusione di Suarez, Allisson fa quel che può, ma sulla respinta Piquè è il più lesto di tutti ad appoggiare in rete. I padroni di casa a questo punto potrebbero dilagare, ma invece che andare alla ricerca della goleada, preferiscono affidarsi all'inerzia del vantaggio, che li porta a lasciare sempre più spazi ai giallorossi. La partita di Ter Stegen inizia al 78esimo, quando è bravo a dire di no a Defrel prima e Perotti poi. Un minuto dopo non può nulla però sul mancino di Dzeko, che porta Jordi Alba a lezione di protezione del pallone ed infila il suo quinto centro in Champions.
Il lumicino di speranza accesso nel settore ospiti dal gol del bosniaco si spegne però dopo soli 7'. Gonalons, subentrato dopo un'ora di gioco al posto di Pellegrini, controlla male un pallone all'interno della propria area, offrendo una preda irrifiutabile al falco Suarez, che da due passi fa 4-1.
A meno di improbabili "remuntade" dunque, si chiudono cosi le avventure delle italiane in Champions, sfortunate vittime di un sorteggio crudele, che le ha messe di fronte alle due squadre più forti (e più in forma) d' Europa. Il tanto demonizzato City di Guardiola, infatti, esce con le ossa rotte da "Anfield", dove Salah, Chamberlain e Manè regalano ai tifosi "Reds" una serata indimenticabile, mentre ieri al "Sanchez Pizjuan" il Bayern Monaco non ha convinto pienamente contro il Siviglia, nonostante il risultato abbia dato ragione agli uomini di Heynckes.