Giuseppe Rossi, classe 1987, è stato a lungo considerato il grande talento calcistico in grado di ridare speranza alla Nazionale azzurra. La sua carriera brillante è stata frenata però da una serie di infortuni, tra cui quello al ginocchio destro il cui crociato ha ceduto per ben due volte.

Il test antidoping del 12 maggio 2018

Il test che lo ha visto positivo ad una sostanza “specificata” è stato fatto nella partita del 12 maggio 2018 Benevento-Genoa, terminata 1-0 per i campani.

La sostanza rintracciata è la dorzolamide, un inibitore dell'anidrasi carbonica, un agente solitamente contenuto nei colliri.

La richiesta di squalifica da parte della Procura Antidoping

Il giocatore, trovato positivo ad una sostanza consentita dal regolamento solo in un caso (detta appunto “specificata”), non ha saputo dare fino ad ora spiegazioni plausibili. Rossi infatti, che all'epoca giocava nel Genoa ma attualmente è svincolato da qualsiasi contratto, è stato interrogato più volte dalla Procura Antidoping Nado Italia, negando però di aver mai assunto collirio. Nel processo che lo vede coinvolto, fissato per il primo ottobre alle 14.00, è stato richiesto un anno di stop.

Attualmente, nonostante la richiesta di squalifica, l'ex attaccante della Nazionale non è stato sospeso.

Una promessa del calcio e una carriera in declino

L’atleta è stato considerato una promessa del calcio italiano: ha infatti segnato in tutti i campionati a cui ha partecipato, ha giocato nella Nazionale ed è il miglior marcatore nelle competizioni calcistiche europee del Villarreal, la squadra spagnola dove ha militato dal 2007 al 2013. Nato negli Stati Uniti e cresciuto in New Jersey, a 12 anni si trasferì a Parma insieme al padre, allenatore di calcio, per iniziare a giocare nelle giovanili del club ducale e continuare nel Manchester United.

Nell'ultima stagione solo 9 presenze, con una rete, in Serie A con la maglia del Genoa.

Un basso utilizzo del giocatore dovuto anche alle conseguenze fisiche dei tanti infortuni. Adesso per Giuseppe Rossi, detto “Pepito”, sembrava aprirsi un’opportunità con il Bologna, a rischio dopo il processo.

La sfortuna per Pepito sembra non avere mai fine: dopo aver iniziato come una promessa gli infortuni avevano già dato un colpo alla sua carriera. Ma per sapere cosa prevede il futuro per il giocatore bisognerà aspettare il processo e il responso del giudice alle pressioni della Procura Antidoping.