Dopo due mesi di 'reclusione' forzata, durante i quali ha cercato di trascorrere tanto tempo con la sua famiglia, il calciatore brasiliano del Cagliari Joao Pedro si racconta a cuore aperto ai microfoni di SkySport, non nascondendo il desiderio di voler tornare il più presto possibile in campo.
La difficoltà della ripresa
Lunedì 11 maggio, ad Asseminello, Joao Pedro e compagni hanno svolto tutti i test necessari per verificare lo stato di salute della squadra.
"Fortunatamente siamo risultati tutti negativi. C’è fiducia sulla ripresa, anche se non c’è niente di sicuro. Ho voglia di rientrare, ma sappiamo che la situazione non è semplice: serve responsabilità. Vogliamo ricominciare e finire la stagione”.
Ora che la data della possibile ripresa del campionato si avvicina (potrebbe essere il 13 giugno), il numero 10 del Cagliari non nasconde però la sua preoccupazione: giocare un'intera partita di 90 minuti dopo essere stati fermi per così tanto tempo non sarà sicuramente facile, così come non sarà sicuramente d'aiuto il nuovo calendario, che porterebbe a giocare le tredici partite restanti in pochissime settimane, per concludere quindi la stagione entro fine luglio/inizio agosto.
Un periodo piuttosto breve ma intenso, al quale ci si dovrà preparare sia psicologicamente ma anche fisicamente, grazie agli allenamenti di gruppo che potranno ripartire da lunedì 18 maggio e in cui il nuovo mister Walter Zenga (subentrato a Rolando Maran) potrà finalmente provare qualche nuova tattica di gioco.
Il Cagliari che faceva sognare a inizio stagione, prima della crisi
Joao Pedro, grazie ai suoi 16 gol con i quali si trova momentaneamente al quarto posto della classifica dei marcatori di Serie A, è stato indubbiamente uno dei protagonisti assoluti di un Cagliari che inizialmente si è rivelato la vera sorpresa del campionato 2019/2020, per poi invece subire una brusca e durissima crisi: "Tredici risultati utili di fila non sono una cosa semplice.
Sapevamo che il periodo buio prima o poi sarebbe arrivato. Dopo la sconfitta con la Lazio credevamo di poterci riprendere ma non è stato così. Se non si è forti di testa è difficile uscire da certe situazioni."
Nonostante la fase piuttosto critica, l'attaccante brasiliano non si perde d'animo. D'altronde, il numero 10 è uno di quei giocatori che sa benissimo cosa fare nei momenti di difficoltà: non perdere mai la speranza e ritrovare sempre la voglia di rialzarsi e di ripartire.
Ed è proprio questo che ha fatto lo scorso, ha programmato la sua stagione fin dall'ultima partita dello scorso campionato, giocata sotto la pioggia. Quella domenica ha deciso che era arrivata l'ora di prendersi il campo e di diventare il bomber del Cagliari.
Nazionale, sogni e futuro
Alla domanda da un milione di dollari "Preferiresti vincere il pallone d'Oro o il Mondiale?", Joao Pedro risponde semplicemente così: "Il mondiale con il Brasile, in verdeoro sarebbe davvero il massimo."
Il giocatore poi ha aggiunto: "Il Cagliari fa parte di me e ha un bel po’ del mio cuore: qui ho vissuto di tutto e ho trovato la squadra giusta per appoggiarmi e fare bene.
Sto pensando solo a qui e ora: si sta veramente bene, è un posto simile al Brasile e poi mia moglie è italiana".
Poi Joao Pedro non nasconde quale sarebbe davvero il suo sogno: finire la sua brillante carriera nell'Atletico Mineiro, dove ha fatto tutte le giovanili e in cui ha giocato solo per undici partite.
Testa e cuore rossoblù
Per il momento, però, Joao Pedro preferisce guardare al presente, all'imminente ripresa del campionato e a tutto ciò che ancora lo aspetta sul campo: "Nessun progetto per ora. Credo che la cosa migliore sia vivere il presente al massimo".
Testa e cuore dunque solo al Cagliari, la città del sole che per lui è diventata casa, un po' come il suo Brasile.