La Lazio non si lascia distrarre dall’euforia post-derby e con una prestazione solida raddrizza le sorti di un girone di Europa League che si era complicato dopo la prima infelice uscita europea in terra turca e batte la Lokomotiv Mosca.
Il 2-0 dell’Olimpico porta i biancocelesti ad una sola lunghezza dal Galatasaray ed a +1 sul Marsiglia, che al Vélodrome non è riuscito a scardinare le difese degli uomini di Terim (0-0 il risultato finale, con annessi disordini che hanno visto come protagoniste le due tifoserie).
Ultimo posto invece per una Lokomotiv Mosca mai propositiva e che sembra fortemente candidata al ruolo di cenerentola del girone, nonostante l’1-1 ottenuto nella partita inaugurale contro Payet e soci. Buone notizie invece per Maurizio Sarri, che dopo il trionfo di domenica scorsa ritrova una squadra concentrata, solida ed aggressiva, con l’unico neo dei tanti errori sottoporta che hanno caratterizzato il secondo tempo. Buone notizie anche dal tabellino marcatori, al quale si iscrivono Basic, che risponde presente alla prova della prima da titolare e Patric, schierato dall’inizio per la seconda volta in stagione.
Partenza a razzo
Dopo le fatiche di domenica scorsa, Sarri si affida ad un turnover moderato e cambia quattro undicesimi della formazione titolare scesa in campo contro la Roma. Oltre al classico avvicendamento tra i pali con Strakosha al posto di Reina, si rivedono Patric al posto di Luiz Felipe e Cataldi per Lucas Leiva. Prima da titolare anche per Basic, che fa rifiatare Milinkovic-Savic. Niente riposo invece per Luis Alberto, che dopo soli 8′ costringe Guilherme agli straordinari con un tiro da fuori area che il portiere russo respinge in angolo. La Lokomotiv fatica a risalire il campo, mentre la Lazio prende il sopravvento soprattutto sulla corsia destra, dove imperversano Lazzari e Felipe Anderson.
È proprio da un gioco di prestigio del brasiliano che sgorga l’1-0, con Pedro bravo a ricevere e a lavorare il pallone offertogli dal compagno e a metterlo in mezzo per il rimorchio dell’ottimo Basic, che di testa firma il vantaggio e il suo primo gol in maglia biancoceleste. Il gol non cambia il copione del match ed anzi la Lazio afferra ancor più saldamente le briglie del match, con Pedro libero di svariare su tutto il fronte d’attacco e Cataldi arretrato a copertura delle libertà offensive concesse a Luis Alberto e Basic. Al 37′ Beka Beka regala un pallone "sanguinoso" all’esterno ex Roma che serve Felipe Anderson, il tiro rasoterra del brasiliano è però messo in angolo dall’ottimo riflesso di Guillherme.
Il 2-0 è però rimandato soltanto di pochi secondi, poichè sulla traiettoria disegnata dalla bandierina da Luis Alberto si avventa Patric, che sfrutta l’uscita errata del portiere russo e con il ginocchio appoggia in rete.
Le note negative
Il primo tempo perfetto della Lazio si chiude però nel peggiore dei modi, con Immobile, zoppicante, costretto a chiedere il cambio. Al suo posto entra Muriqi, che apre il valzer dei cambi che vede entrare in campo anche Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Marusic ed il giovane ed elettrico Raul Moro, che dopo pochi minuti dal suo ingresso offre a Felipe Anderson il pallone del 3-0. Il numero 7 biancoceleste chiude però troppo il destro e da posizione ottimale calcia clamorosamente a lato.
Se Maurizio Sarri non potrà essere soddisfatto al 100% della prestazione dei suoi, sarà proprio per il numero di occasioni sprecate, in particolare nel secondo tempo. Per essere competitivi in campionato e in Europa servirà un cinismo diverso, ma nel frattempo la Lazio sembra aver metabolizzato bene le idee del suo allenatore, ed è ora attesa alla complicata trasferta di Bologna, ultimo impegno prima della sosta delle nazionali.