L'indagine riguardante il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, in relazione alle presunte plusvalenze false nell'acquisto dell'attaccante Victor Osimhen, sta attirando l'attenzione del mondo del calcio. La questione si concentra sul contratto stipulato tra il Napoli e il Lille il 28 luglio 2020, il quale prevedeva un costo totale di oltre 71 milioni di euro per il trasferimento di Osimhen al club azzurro, includendo anche i trasferimenti di quattro giocatori del Napoli verso la squadra francese.

L'origine dell'indagine

L'inserimento di De Laurentiis nell'elenco degli indagati per l'acquisto di Victor Osimhen è stato il risultato di un'indagine che ha avuto origine a Napoli nel giugno 2022. Tuttavia, precedentemente, c'era stato un ordine d'indagine europeo da parte della procura di Lille riguardo al trasferimento del calciatore: proprio questa prima indagine ha poi portato all'avvio delle procedure legali a Napoli.

Gli investigatori francesi avevano focalizzato la loro attenzione sulla transazione che aveva portato alla cessione del club. Il gruppo di nuovi proprietari, dopo aver esaminato attentamente la documentazione finanziaria, aveva rilevato delle incongruenze nei bilanci aziendali e aveva immediatamente segnalato tali irregolarità alle autorità investigative.

L'ex proprietario, Gerard Lopez, era sospettato di aver dirottato i 70 milioni di euro ricevuti dal Napoli verso alcune delle sue società, facendo così sparire quei fondi dai conti del club.

I dettagli dell'inchiesta

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l'indagine avviata nel giugno 2022 è iniziata con perquisizioni effettuate a Castelvolturno, Napoli e Roma, dove ha sede la Filmauro. Oltre al presidente Aurelio De Laurentiis, sono stati inseriti nell'elenco degli indagati anche i membri del consiglio di amministrazione del Napoli, tra cui la moglie Jacqueline Baudit, i figli Valentina ed Edoardo, e l'amministratore delegato Andrea Chiavelli.

Il contratto oggetto di scrutinio è stato stipulato tra il Lille e il Napoli il 28 luglio 2020 e riguardava il trasferimento di Victor Osimhen al Napoli per un importo complessivo di oltre 71 milioni di euro, comprendendo anche il trasferimento di quattro giocatori del Napoli al Lille (Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri).

Dietro questa strategia sembra celarsi una stretta relazione tra il Napoli e il Lille. La società campana avrebbe svolto un ruolo significativo nel facilitare l'ammissione del Lille al campionato, coinvolgendo giovani talenti nell'operazione. Per ottenere questo obiettivo, il Lille avrebbe dovuto generare entrate pari a 105 milioni di euro durante l'estate successiva al periodo di sospensione delle competizioni. Questa cifra è stata raggiunta grazie alle cessioni di giocatori chiave, come Gabriel Magalhães, trasferitosi all'Arsenal, e Victor Osimhen, passato al Napoli.

Dichiarazione fraudolenta e frode fiscale

L'indagine si è spostata a Roma, il che ha comportato la cancellazione di due accuse inizialmente ipotizzate dai pubblici ministeri, ossia dichiarazione fraudolenta e frode fiscale.

Qualsiasi possibile impatto sulla giustizia sportiva potrebbe verificarsi solo se emergeranno nuove informazioni che i giudici non avevano precedentemente considerato.

Nel commentare l'indagine, Aurelio De Laurentiis ha affermato: "Siamo tutti molto tranquilli. Inoltre, è emerso che la Procura di Napoli ha chiuso tutte le ipotesi di reato relative alle questioni fiscali".

L'avvocato Mattia Grassani, che ha rappresentato il Napoli in sede legale, ha sottolineato: "Dal punto di vista sportivo, è improbabile che questa situazione cambi le cose, almeno nell'attuale contesto. A meno che non emergano nuovi elementi che i giudici sportivi non avevano preso in considerazione in precedenza."

La differenza con il caso Juventus

Un punto cruciale da considerare riguarda la differenza tra la situazione del Napoli e quella della Juventus: nel caso della Juventus, la giustizia sportiva ha concluso che c'era una sorta di "sistema" in atto e ha emesso condanne contro la squadra e i suoi dirigenti per "mancata lealtà".

La riapertura del caso non è stata innescata dalla sola accusa di plusvalenze fittizie.

Nel caso del Napoli, l'uso delle plusvalenze non segue lo stesso modello e non è una pratica ricorrente: si tratta di un'occasione unica in cui il club ha effettivamente investito 50 milioni di euro in denaro contante nell'affare e ha continuato a presentare bilanci positivi. Anche se il Lille sembra essere stato il principale beneficiario di questa transazione, è fondamentale rammentare che il caso Osimhen era stato già chiuso in precedenza. Ciò non esclude la possibilità che ulteriori sviluppi possano emergere in seguito nelle indagini condotte dalla Procura della FIGC, lasciando la questione ancora aperta.