Perché è importante
La Juventus è stata sanzionata con 15 punti di penalizzazione nel campionato di Serie A 2022-2023 a epilogo dell'inchiesta sulle plusvalenze fittizie.
Gli altri club coinvolti, in totale otto, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara, sono stati prosciolti. A 11 dirigenti bianconeri è stato temporaneamente vietato di svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA.
Andrea Angelli, ex presidente, è stato inibito per due anni. Fabio Paratici, attuale direttore sportivo del Tottenham, è stato inibito per due anni e sei mesi.
Pavel Nedved, ex vice-presidente, è stato inibito per 8 mesi. I dirigenti e amministratori degli altri otto club coinvolti sono stati prosciolti.
L'inchiesta, le tappe e il quadro generale
- L'inchiesta sulle plusvalenze della Procura Federale (giustizia sportiva), ha inizio nel 2021 e si muove parallelamente all'inchiesta Prisma della Procura di Torino (giustizia ordinaria), ancora in corso.
- L'indagine della Procura Federale, inizialmente, si concentra sulle plusvalenze iscritte a bilancio dalla Juventus e da altri 10 club tra gli anni 2019 e 2021.
- Ad aprile del 2022, il Tribunale Federale Nazionale - primo grado della giustizia sportiva - proscioglie la Juventus e gli altri 10 club indagati.
- La Procura Federale presenta immediatamente ricorso alla Corte Federale d'Appello: ricorso respinto.
- Pochi mesi dopo, sulla base di nuovi atti e documenti emersi dall'inchiesta Prisma, presenta un nuovo ricorso, questa volta accolto. Il nuovo ricorso (per revocazione parziale), interessa 9 degli 11 club prosciolti in primo grado, ad eccezione di Napoli e Chievo Verona.
- Il 20 gennaio 2023, la Corte Federale d'Appello pubblica il dispositivo della sentenza - la parte che rende nota solo la decisione del giudice, ma non le motivazioni che hanno portato ad essa - e la Juventus, con effetto immediato, viene penalizzata di 15 punti da scontarsi nella stagione in corso. Gli altri 8 club vengono prosciolti.
Cosa sono le plusvalenze e le operazioni a "specchio" e quando sono fittizie
Una società realizza una plusvalenza quando il prezzo di vendita di un bene (calciatore) è superiore al suo valore netto contabile iscritto a bilancio in quel momento.
Semplificando, quindi, è la differenza positiva tra il prezzo a cui il calciatore è stato acquistato e il prezzo a cui è stato venduto rispetto a quello registrato a bilancio in quel momento. Questo vale anche per i calciatori provenienti dal vivaio o svincolati, quindi acquisiti dalla società a "costo 0". Le plusvalenze sono dunque una componente positiva che viene iscritta a bilancio.
Una plusvalenza, però, può anche essere generata dallo scambio di due giocatori tra società diverse, operazione a "specchio", dove non si realizza un passaggio di denaro, ma solo uno scambio di giocatori.
Gli scambi di giocatori - operazioni a "specchio" - sono quelle attenzionate perché, ad esempio, se due giocatori vengono sopravvalutati e scambiati tra due società ad un valore "gonfiato" rispetto alla loro valore in bilancio in quel momento, si realizza una plusvalenza "fittizia".
In questo modo, infatti, entrambe le società registreranno a bilancio un valore patrimoniale più alto di quello precedente. Realizzare una plusvalenza fittizia, quindi, inquina il bilancio di una società, che dovrebbe invece fornire una rappresentazione reale e vera della situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale del club.
Il problema, inoltre, è che le plusvalenze fittizie iscritte a bilancio derivanti da operazioni di scambio - dove non ci sono quindi passaggi di denaro - se nel breve periodo possono servire a mascherare le perdite e migliorare in apparenza la salute finanziaria del club, nel lungo periodo comportano comunque maggiori oneri.
Detto questo, le plusvalenze non costituiscono un illecito e non esiste una norma che regoli quale sia il giusto prezzo di un calciatore e in base a quali parametri debba essere stabilito.
Di conseguenza, essendo la valutazione una questione quasi puramente soggettiva, risulta complicato stabilire se una plusvalenza sia fittizia o meno.
Alcuni precedenti
- Nel 2006, Inter e Milan vennero deferite con l'accusa di aver abusato di plusvalenze fittizie. In sede penale, i dirigenti e i club furono assolti dall'accusa di falso in bilancio.
- A partire dalla stagione di serie A 2017-2018, in Italia è stato registrato un aumento considerevole di operazioni a "specchio" finalizzate a generare plusvalenze.
- L'unico caso accertato e punito di plusvalenze, nel 2018, riguarda il Cesena e il Chievo Verona, che vennero rispettivamente sanzionati con 15 e 3 punti di penalizzazione.
Cosa succederà dopo
- Le motivazioni della sentenza che ha portato ai 15 punti di penalizzazione e all'inibizione temporanea di 11 dirigenti della Juventus non sono ancora state rese note. Sono attese per lunedì 30 gennaio 2023.
- Intanto la Juventus, tramite i propri legali, ha fatto sapere che farà ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport - ultimo grado della giustizia sportiva.
- Il Collegio di Garanzia dello Sport non ha il potere di modificare la sentenza. La sentenza verrà quindi annullata o confermata.