La Corte di Giustizie Europea nella giornata di giovedì 21 dicembre si esprimerà in merito al monopolio della Uefa e della Fifa sulle competizioni calcistiche europee e mondiali. Intanto di recente il Ceo di A22 Bernd Reichart ha rilanciato il progetto Superlega sui social, anche se non sono mancate le critiche da diversi personaggi del mondo del calcio. Fra queste spiccano quelle di Karl-Heinz Rummenigge, ex presidente del Bayern Monaco che - come riporta la Gazzetta dello Sport - ha definito la Superlega come un progetto perdente.
Il dirigente sportivo tedesco ha poi criticato Andrea Agnelli, ex presidente dell'Eca (associazione delle società calcistiche europee sostenuta dalla Uefa) ed ex presidente della Juventus, sottolineando che da sostenitore del progetto Superlega ci abbia rimesso anche l'immagine.
Rummenigge su Andrea Agnelli
"Non sono più riuscito a parlare con Agnelli dalla domenica in cui ha staccato il cellulare. Giravano voci, non veniva a Montreux e non rispondeva. Credo non abbia avuto il coraggio di dire cosa stava facendo", sono state queste le dichiarazioni di Karl-Heinze Rummenigge in riferimento ai giorni prima del lancio del progetto Superlega nel 2021, sostenuto in particolar modo da Agnelli (ex presidente della Juventus), Florentino Perez (Real Madrid) e Bartomeu (ex presidente del Barcellona).
L'ex presidente del Bayern Monaco ha aggiunto: "Era presidente Eca, era nell’Esecutivo Uefa, era presidente di una Juve tra i cinque top club. Ha perso tutto. Anche l’immagine".
L'ex dirigente del Bayern Monaco Rummenigge ha elogiato il lavoro di Ceferin
Karl-Heinz Rummenigge ha poi difeso il lavoro portato avanti dalla Uefa e dal presidente Aleksander Ceferin dichiarando: "La Uefa sta facendo il meglio per difendere il calcio nell’interesse di tutti con un esecutivo stabile e coraggioso guidato dal presidente Ceferin".
L'ex dirigente del Bayern Monaco ha parlato anche della Superlega aggiungendo: "La Serie A diventerebbe la Serie B e la Bundesliga la seconda divisione. Tornei poveri". Secondo Rummenigge l'obiettivo della Superlega sarebbe anche quello danneggiare la Premier League, che però secondo lui rimane un campionato in grado di valorizzare molto il prodotto calcio.
Rummennigge ha aggiunto sulla Superlega: "Il piano A, con le top d’Europa, era solo un alibi: il loro obiettivo è inserire arabe, americane, fare un torneo internazionale. Perdere le radici". Proseguendo: "Devono vincere sempre i soliti? Nel calcio no, nel calcio c’è l’impensabile, l’emozione. Non la matematica. Nessuno in Germania andrebbe in Superlega, ci sarebbe una rivoluzione dei tifosi". Chiudendo con una critica al modello americano: "Da noi prevale il merito. Se sei bravo, vinci e guadagni. Lì compri il posto nella Lega perché sei ricco e guadagni anche se non vinci. Non fa per noi".
Il punto sulla Superlega
Il progetto della Superlega era nato nell'aprile 2021 come l'idea di dar vita a una competizione privata a numero chiuso, alternativa alla Champions League, che riunisse le 20 migliori squadre europee.
Inizialmente il progetto era sposato da 12 club europei, ma poi nel giro di alcuni giorni la maggior parte delle società si erano sfilate e di fatto solo Real Madrid, Juventus e Barcellona hanno proseguito nell'idea di dare vita alla competizione, anche se sostanzialmente non sono stati fatti avanti, in particolare causa della forte opposizione della Uefa.
Intanto questo giovedì 21 dicembre giudici della Corte di giustizia europea dovranno decidere se l’Uefa (e la Fifa) con il suo sostanziale monopolio violi le regole europee sulla concorrenza e se si configuri un abuso di posizione dominante. In base all'esito di tale pronunciamento non è escluso che si riaprano degli spiragli futuri per il progetto Superlega.