Le prostitute di Madrid si ribellano contro le multe ai clienti e annunciano per sabato una marcia nel centro della capitale. La guerra contro la prostituzione in strada è voluta dal sindaco della città, Ana Botella, moglie dell'ex premier Jose' Maria Aznar. Il Comune infatti, sta per approvare un'ordinanza di "convivenza cittadina" che prevede multe salate per i clienti delle squillo: fino a 3mila euro.
Inoltre lo stesso provvedimento proibisce di "sollecitare, negoziare o accettare, direttamente o indirettamente, servizi sessuali, e la loro pratica nello spazio pubblico".
Questa lotta alla prostituzione però non è molto sentita dai madrileni: circa il 46% dei giovani e' indifferente al fenomeno, mentre il 61% delle donne e il 62% degli uomini sono favorevoli alla legalizzazione. Inoltre, secondo le prostitute di strada la nuova ordinanza andrebbe a beneficio dei club di prostituzione. I club privati in Spagna sono legali e creano un giro di affari milionario. La prostituzione non è né illegale né regolamentata a livello nazionale in Spagna.
La marcia è organizzata dal gruppo per i diritti della prostitute 'Hetaira'. "Chiediamo di convocare riunioni per discutere dove possiamo prostituirci - ha detto in conferenza stampa Cristina Garaizabal, portavoce del gruppo - Siamo stufe che si continui a dire che siamo tutte vittime della tratta delle bianche". Le prostitute che lavorano in strada chiedono al Comune che vengano destinate loro delle zone dove poter lavorare in condizioni sicure. La marcia partirà alle 17,30 di sabato dalla calle Montera, la strada 'a luci rosse' di Madrid.