Nella mattinata del 17 gennaio 2025, è scattata un'operazione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Catanzaro, che ha portato all'arresto di sei persone accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso e istigazione alla corruzione. L’inchiesta si è concentrata su un'operazione edile legata al terzo megalotto della strada statale 106.

Denuncia per estorsione e corruzione nei lavori per la statale 106

L'inchiesta è partita dalla denuncia di un imprenditore del settore edile, vittima di un'estorsione da parte della cosca di ‘ndrangheta Abruzzese.

La richiesta, pari a 150mila euro, era legata a un appalto da cinque milioni di euro per lavori sulla strada statale 106.

Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno evidenziato un sistema complesso di estorsione, con l'uso di sovrafatturazioni da parte di imprese colluse. Questi aumenti artificiali erano finalizzati a dirottare fondi verso i clan mafiosi.

Il sistema di estorsione e l'uso di documentazione falsa

Le indagini hanno rivelato che le imprese coinvolte nelle opere pubbliche applicavano prezzi gonfiati, utilizzando documenti falsi, che giustificavano l'acquisto di materiali e servizi che non venivano realmente forniti. In questo modo, una parte dei fondi destinati ai lavori veniva deviata verso la ‘ndrangheta.

Le intercettazioni telefoniche, ambientali e le analisi di documentazione fiscale e bancaria hanno confermato il coinvolgimento diretto dei membri della cosca, tra cui il reggente della famiglia criminale.

Un altro aspetto delle indagini ha riguardato il reato di corruzione, con uno degli arrestati accusato di aver offerto 20mila euro al capocantiere di una società appaltante per falsificare i certificati di avanzamento lavori.

Il sequestro preventivo ha riguardato tre società.

Le parole del presidente della regione Occhiuto

A seguito dell'operazione condotta dalla DIA, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha voluto esprimere il proprio pensiero. "L'operazione di grande rilevanza condotta dalla Dda e dalla Dia di Catanzaro, che ha portato in carcere sei individui accusati di estorsione aggravata da modalità mafiose, rappresenta un ulteriore e importante segno della presenza e della determinazione dello Stato in Calabria.

L'inchiesta risulta particolarmente sensibile, poiché coinvolge l'appalto di una grande opera infrastrutturale cruciale per la mobilità, ossia il terzo megalotto della Statale 106 e le presunte richieste di estorsione ai danni della compagnia appaltatrice".