Quello del grafene è un argomento che in campo scientifico, elettronico e informatico sta facendo discutere dal 2004, anno in cui due scienziati russi lo scoprirono vincendo il premio Nobel. Finalmente, dopo dieci anni, sembra che si possa utilizzare per incrementare la durata delle batterie a litio del 25% grazie ad un progetto tutto italiano.

Il rivoluzionario Grafene

Il grafene è un elemento bidimensionale grande come un atomo di carbonio, elemento di cui è formato, con proprietà particolari che lo rendono capace di impermeabilità, di resistenza alla torsione e agli urti e di flessibilità e una grandi capacità conduttive.

Dal momento della scoperta è ritenuto il materiale del futuro. In tutto il mondo dalle racchette da tennis professionali passando per gli smartphone, i pc, le auto, la cucina e la medicina si sta cercando di rendere questo strumento di ultima generazione utilizzabile ma, data la difficoltà viste le dimensioni, davvero esigue, di essere trattato e sintetizzato, si tratta di una impresa di non poco conto.

La scoperta tutta italiana

Ora una delle prime rivoluzioni in abito elettronico arriva dall'Italia. Si tratta di un team di ricercatori genovesi guidato da Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati che hanno lavorato in collaborazione col Cnr della Sapienza.

Gli scienziati italiano sono riusciti nell'impresa di collocare del grafene all'interno delle normali batterie a litio che ormai sono utilizzate da tutti gli strumenti elettronici in commercio incrementandone la durata del 25%. Il tutto grazie alla sostituzione della grafite, altro derivato del carbonio, che già è presente nelle nostre classiche batteria col grafene. Il grafene è stato sintetizzato dai ricercatori sotto forma di inchiostro per poi essere applicato sull'anodo. Si tratta di un piccolo passo verso la creazioni di batterie che si ricarichino in pochi minuti e che abbiamo più durata. Il problema della durata delle batterie a litio che si usano oggi si risente su tutti gli strumenti elettronici: smartphone, notebook e auto elettriche e attrezzature mediche.

Le nuove tecnologie rallentano il proprio sviluppo proprio per l'assenza di nuovi mezzi che permettano di rendere trasportabili e utilizzabili per lunghi periodi attrezzature tecnologicamente più avanzate.