Lo scorso 8 agosto, Aaron Hill, un sedicenne autistico della contea di Okeechobee, nello stato della Florida, viene invitato da una ragazza per un appuntamento. Una volta giunti nel luogo prescelto da Brandie, questo il nome della ragazza, per Aaron hanno inizio minuti di terrore: un gruppo di sbandati, capeggiati dal diciottenne Andrew Wheeler, lo usa come bersaglio e sfogo per il proprio disagio sociale, malmenandolo, tirandogli pugni, schiaffi, puntandogli contro un coltello e minacciandolo di morte. Aaron implora pietà verso il suo aguzzino e si rivolge agli altri chiedendo aiuto, chiedendogli di farlo smettere, ma invano, anzi, nel video che sta facendo il giro del web (ora è di moda farsi immortalare mentre si compiono efferatezze da pubblicare sui social ), che riprende Andrew Wheeler mentre aggredisce Aaron, si sente la voce di una donna esclamare "Se svegliate il mio nipotino, me la pagherete".
Nessuno ha aiutato Aaron.
Insomma, una piccola casa degli orrori quella in cui si è trovato Aaron, giovane disabile, attirato con l'inganno da una complice nelle mani del suo aguzzino, dalla quale è stato buttato fuori, urlandogli di andare via. Il povero Aaron, ha percorso qualche isolato, prima di accasciarsi in terra e di attirare l'attenzione di Amber Quates, che rientrava a casa dopo una serata "Abbiamo visto qualcosa per strada, ma non riuscivamo a capire cosa fosse. Ci siamo avvicinati ed abbiamo visto che era una persona." La giovane ha così puntato i fari verso il corpo di Aaron che giaceva al centro della strada, in modo tale da renderlo visibile agli altri automobilisti di passaggio, affinché non venisse investito.
"Tossiva, piangeva e si lamentava. Aveva tanta paura" continua Amber "ed abbiamo chiamato il 911". La diagnosi per Aaron Hill è distorsione del collo, contusioni facciali e una possibile commozione cerebrale.
Ora Aaron sta bene, ma la giustizia della Florida non è dalla sua parte: Andrew Wheeler accusato solo di aggressione a minore, senza arresto e senza spese, prove distrutte e insabbiate: pare che, alcuni dei partecipanti all'aggressione di Aaron Hill, hanno familiari nel dipartimento di polizia di Okeechobee che stanno provvedendo a tutelare i carnefici, a discapito della vittima.
Un solo arresto: si tratta della proprietaria dell'abitazione in cui è avvenuta l'aggressione, Evadean Lydecker, accusata di aver consentito l'uso di alcolici a minori.
Questa storia è emersa grazie allo stesso Wheeler, che ha postato il video dell'aggressione ad Aaron sulla sua pagina di Facebook, come per vantarsi di ciò che aveva fatto.
Video che ha fatto il giro del web, visto anche dalla sorella di Aaron Hill, Brittany, infuriata, che chiede giustizia per il fratello e che implora tutti di non cadere nell'omertà e di combattere il bullismo in ogni forma. La nonna di Wheeler invece, uscita nel maggio scorso dal carcere per una condanna per furto con scasso, fa sapere che il nipote ha pianto tutto il giorno successivo e che ha scritto una lettera di scuse. Ma gli americani non ci stanno e non accettano: migliaia i messaggi di solidarietà nei confronti di Aaron, le richieste di avere giustizia per lui, pagine sui social network riguardanti la vicenda che si sta diffondendo in tutto il mondo.