Una foto scattata al CARA di Mineo, il più grande centro d'accoglienza italico per richiedenti asilo politico, ritrae un lavoratore della struttura con una mano sulla spalla di un migrante richiedente asilo e l'altra ad indicare la scritta che a caratteri cubitali ricopre l'intera maglietta indossata dal giovane che recita: "Grazie a Dio in famiglia non abbiamo comunisti".

È questa l'immagine che in questi giorni è stata postata sul social network Facebook e che sta facendo nascere una polemica. La maglietta verde, ancora oggi in vendita online, è stata distribuita per la prima volta nel dicembre del 2006, durante la manifestazione guidata da Berlusconi (con Forza Italia An e Lega Nord). I rappresentanti della Lega Nord, in quell'occasione, la distribuivano ai partecipanti della manifestazione, una volta giunti al Circo Massimo. A segnalarne l'accaduto è Giuliana Buzzone, giornalista freelance, che pubblica una sua riflessione sull'accaduto. La giovane catanese sottolinea il suo sconcerto nel vedere l'uomo "usato come un manichino" con l'intento di far passare un messaggio che probabilmente nemmeno comprende.

Una "spirtizza" (una bravata n.d.r.) fatta probabilmente da un lavoratore del centro accoglienza. Con incredulità, dopo essere andati alla ricerca della foto menzionata dalla giornalista, abbiamo notato che tra gli apprezzamenti alla foto, ce n'è uno davvero inaspettato: il sindaco di Mineo, città in cui si trova il centro di accoglienza, ha deciso di esprimere il suo gradimento a questa immagine, con un "Like". Anna Aloisi, prima cittadina Minenina da poco più di un anno, (che ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio "Calatino Terra d'Accoglienza") sembra dunque gradire questa "spirtizza". Dopo varie risatine e battute, nei commenti della foto, un ragazzo del Gambia chiede in inglese perché questa foto suscita tanta ilarità (taggando i "ridenti commentatori"). Il ragazzo da quattro giorni è ancora in attesa di risposta.