Secondo il capo di Cosa Nostra Totò Riina, "Don Ciotti è come don Puglisi, deve fare la stessa fine". Dopo le minacce a Nino Di Matteo, il pubblico ministero del processo sulla trattativa Stato-Mafia e le mezze frasi sul rapporto economico con Silvio Berlusconi, trapelano altre indiscrezioni sul contenuto dei colloqui tra Riina e il boss pugliese Angelo Lorusso intercettati il 14 settembre dello scorso anno nel cortile del carcere di Opera.
Le frasi di Riina
L'invettiva di Salvatore Riina nei confronti del fondatore di Libera, l'associazione che si batte contro le mafie, arriva alla vigilia del ventesimo anniversario dell'assassinio del prete antimafia don Pino Puglisi, appena beatificato dal Vaticano. L'impegno della Chiesa contro la mafia spinge il boss siciliano a identificare Don Luigi Ciotti come un nemico da eliminare, preoccupato anche dai numerosi sequestri di beni, spesso dati in gestione alle cooperative che aderiscono a Libera ricavandone prodotti i cui proventi vengono utilizzati nelle attività di sensibilizzazione alla legalità.
"Ciotti è malvagio, è cattivo" dice Riina nei colloqui intercettati, "putissimo pure ammazzarlo".
La solidarietà a don Ciotti.
Oltre al rafforzamento delle misure di protezione nei confronti di don Ciotti, attivate dalla Procura Antimafia immediatamente dopo l'intercettazione, arrivano oggi al fondatore del Gruppo Abele gli attestati di stima e solidarietà delle istituzioni e della società civile. La presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha espresso "vicinanza e pieno sostegno a don Luigi Ciotti a cui va assicurata tutta la protezione e il sostegno necessari affinché non resti solo nella sua battaglia contro tutte le mafie".
Identico il significato del messaggio affidato a Twitter dal Presidente del Senato Piero Grasso, ex procuratore antimafia, sicuro che don Ciotti non si farà intimorire dalle minacce mafiose.
Secondo la Presidente della Camera Laura Boldrini, le parole di Riina sono la conferma che per Cosa Nostra don Luigi Ciotti è "una persona da temere per aver dimostrato, con l'attività di Libera, che i beni sequestrati alla criminalità possono essere riutilizzati a scopi sociali" Solidarietà al fondatore di Libera giunge, tra gli altri, da Articolo 21, l'associazione che difende la libertà di stampa che propone la realizzazione di una sorta di scorta mediatica per dare "forza e sostegno a quanti ogni giorno tentano di illuminare le zone dell'oscurità e del malaffare".
La reazione di don Ciotti
Sul sito di Libera sono apparse le parole di don Ciotti in reazione alla minaccia di Totò Riina, rivolta "a tutte le persone che in vent'anni di Libera si sono impegnate per la giustizia e la dignità del nostro Paese", insieme a un appello alla politica affinché s'impegni nell'approvazione di provvedimenti urgenti a sostegno dell'attività di questi "cittadini a tempo pieno che si oppongono alle mafie e alla corruzione".