Il virus Ebola fa davvero preoccupare il mondo, da quanto affermato da Thomas Frieden, capo di uno dei massimi organismi sanitari degli Stati Uniti, "Centers for Disease Control and Prevention", sarebbe l'epidemia peggiore dai tempi dell'Aids. Col passare dei giorni compaiono sempre più casi di questa malattia in diverse regioni del globo e vi è la possibilità che si diffonda in tutto il mondo, bisogna quindi fermarla prima che questo accada, ma abbiamo i mezzi per farlo?

Siamo in grado di curarla?

Attualmente non vi sono cure o vaccini, gli esperti stanno procedendo ancora per tentativi, i dati non sono certi e non si conosce ancora completamente la malattia. Il virus Ebola è altamente contagioso e possiede un indice di mortalità elevato, infatti una persona su due che contrae tale virus muore; tuttavia attraverso appositi farmaci, cure e nutrimenti adeguati, la possibilità di sopravvivenza aumenta notevolmente. L'infermiera spagnola Teresa Romero, che risultò positiva ai test dell'Ebola, fu ricoverata a Madrid ed ora sta mostrando segni di un leggero miglioramento, a dichiararlo è stato il governo spagnolo, mentre l'altra infermiera spagnola che aveva curato il missionario contagiato, morto il 25 settembre, è stata dimessa il 12 ottobre dopo essere risultata negativa ai test.

Il virus arriva negli Stati Uniti

E' ufficiale ormai, un nuovo caso di Ebola è stato registrato nel territorio americano. Ad essere contagiata è stata l'infermiera del "paziente zero", Thomas Duncan, morto a Dallas, in Texas. Il nome della donna contagiata, ora in isolamento, non è stato reso noto in quanto la famiglia ha richiesto massima privacy. Probabilmente nei prossimi giorni usciranno nuovi casi di contagio, secondo quanto dice Thomas Frieden, in quanto durante l'incubazione dei reni nella dialisi del "paziente zero" sono state violate alcune norme di sicurezza fissate dal protocollo. Ciò spiegherebbe come mai l'infermiera, che avrebbe sempre indossato indumenti di protezione completa, sia stata contagiata.

In seguito all'accaduto Obama è corso subito ai ripari dando agli ospedali tutti i mezzi necessari per rispettare il protocollo di sicurezza;

Qual è il rischio di contagio in Italia?

Ora la domanda esce spontanea, siamo a rischio in Italia? Quante probabilità ci sono che il virus Ebola arrivi anche da noi? Il Mobslab della Northeasten University di Boston, ha elaborato un metodo per calcolare il tasso di rischio di contagio, basato sui collegamenti aerei che collegano una nazione ai Paesi africani. L'Italia, in questa classifica, si trova al 22esimo posto con un tasso di rischio di contagio inferiore al 10%. Diversa è tuttavia la situazione per gli altri Paesi europei vicini a noi: in Francia si ha un rischio di contagio pari al 30%, ma in Gran Bretagna la percentuale arriva persino al 50%.