L'accaduto - Sembra chiarirsi la vicenda che ha visto l'accoltellamento del cittadino indiano di trentadue anni residente a Gravina in Puglia, comune della città metropolitana di Bari, avvenuto la sera del 30 aprile nei pressi di Calata Grotte San Michele, nel centro storico della cittadina pugliese. L'uomo era stato ricoverato in prognosi riservata all'ospedale della Murgia "Fabio Perinei" ed immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico per scongiurarne il decesso a seguito delle gravi lesioni riportate al termine di un aspro alterco con Pasquale Caprio, 41 anni, il quale aveva posto fine alla lite scoppiata tra lui e la moglie ed i coniugi indiani, estraendo un coltello e colpendo ripetutamente il vicino di casa con 11 fendenti prima di lasciarlo sul selciato in fin vita ed in un lago di sangue, sotto gli occhi della moglie, anche lei coinvolta nella discussione.

Le immagini della videosorveglianza - I carabinieri dopo aver fermato l'uomo e la moglie ed aver ascoltato le numerose testimonianze dei passanti che hanno assistito al fatto, hanno finalmente identificato il responsabile del delitto nel quarantunenne gravinese e non già nella moglie, la quale aveva detto di essere stata lei ad aggredire il cittadino indiano per salvare il coniuge. L'esatta ricostruzione dell'accaduto e l'individuazione del colpevole sono state rese possibili grazie alla visione delle immagini delle telecamere della videosorveglianza disposte nel centro di Gravina, che hanno completamente posto nel nulla la versione della donna.

L'epilogo - L'uomo è stato arrestato dai militari dell'Arma dei Carabinieri e condotto in carcere con l'accusa di tentato omicidio (artt. 81 e 575 cod. pen.) nei confronti del vicino di casa indiano, il quale versa ancora in gravi condizioni, essendogli stato procurato il perforamento del polmone destro. La consorte venticinquenne è stata denunciata in stato di libertà per favoreggiamento personale (art. 378 cod. pen.), autocalunnia (art. 369 cod. pen.) e lesioni personali (art. 582 cod. pen.).