Nelle ultime 48 è stata diffusa la notizia circa l'effettiva partecipazione della Turchia alle operazioni militari della coalizione anti-Isis. I jet da guerra americani usano ora la base di Incirlik per sferrare i propri raid contro quello che sta diventando il nemico numero uno di molti Paesi.
Il patto con l'Isis
L'adesione della Turchia alle operazioni della coalizione risulta incredibilmente tardiva se si pensa a situazioni quali ad esempio i mesi di assedio dell'Isis a Kobane.A illuminare il significato di questo strano ritardo ci ha pensato Marco Cesario su Linkiesta, evidenziando il ruolo funzionale dell'Isis contro l'aumentare della rivoluzione curda dei Rojava.
L'Isis si presenta ancora una volta come una funzionale tentazione, era infatti già successo all'intelligence USA di valutare nel 2012 l'Isis non come un nemico, bensì come una opportunità strategica utile a isolare Bashar al Assad e quindi combattere l'espansione sciita.
Qualcosa di analogo sembra essere accaduto anche ad Erdogan, per contrastare il fronte comune della sinistra radicale turca (Dhkp-C e Partito comunista turco marxista leninista in primis). Il patto col diavolo di Erdogan fondamentale per i durissimi colpi inferti alla sinistra radicale curda sembra ora realmente in direzione di compimento, sembra davvero l'ora per Erdogan di pagare il conto, il momento di consegnare la Turchia all'Isis. Se non accettabile, a questo punto diventa almeno comprensibile la decisione della Turchia di attaccare l'Isis e i curdi. La stessa partecipazione militare della Turchia alla coalizione potrebbe essere banalizzata in quest'ottica come un semplice cercare di non pagare il conto.
Islam e destra estrema come in Ucraina
Ad essere riportata dalle diverse testate è anche la notizia della volontà di Erdogan di coinvolgere i nazionalisti del Mhp, avversari storici della causa curda. Vediamo un'altra interessante analogia questa volta con l'Ucraina, zona in cui è già avvenuto (e con la benedizione di Petro Poroshenko) un vero e proprio sodalizio militare tra Isis e brigate ucraine neonaziste contro i separatisti filorussi.