Gli Stati Uniti accetteranno almeno 10.000 rifugiati siriani nel 2016, così il presidente Barack Obama sta dirigendo la sua amministrazione in risposta alla crisi umanitaria in Siria, ha detto il segretario stampa Josh Earnest nella conferenza di Giovedì.
Gli Stati Uniti, che ammettono 70.000 rifugiati provenienti da tutto il mondo ogni anno, in precedenza avevano detto che avrebbero ammesso tra i 5.000 e gli 8.000 i profughi siriani.
"Il presidente ha diretto la sua squadra per valutare ulteriormente come possiamo aumentare progressivamente questa risposta" dice Earnest. "Una cosa che gli USA possono fare è cominciare ad ammettere più rifugiati siriani negli Stati Uniti. Sappiamo che non è certamente fattibile per milioni di siriani venire in questo Paese. Ma ciò che possiamo fare è assicurarci di fare tutto il possibile per cercare di provvedere alle loro necessità di base", aggiunge.
Dall'inizio della guerra civile siriana nel 2011 gli Stati Uniti hanno accettato 1.500 profughi. Più di quattro milioni di rifugiati sono fuggiti dalla Siria, la maggior parte di loro vive in Libano e Turchia, e milioni sono sfollati all'interno del loro paese.
La scorsa settimana il candidato presidenziale democratico Martin O'Malley ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero accettare 65.000 profughi siriani, un numero suggerito dal Rescue Committee, un'organizzazione no-profit che aiuta a reinsediare i rifugiati.
Non è ancora chiaro se i rifugiati siriani arriveranno negli Stati Uniti dai campi profughi in Medio Oriente o dell'Europa. Earnest ha aggiunto che gli USA cercheranno di "usare la loro influenza" per incoraggiare altri paesi a prendere maggior numero di rifugiati, anche se non ha specificato quali paesi.
La crisi dei rifugiati è stata simboleggiata dalla foto del bambino di 3 anni siriano Aylan Kurdi, il cui corpo senza vita è stato immortalato su una spiaggia dopo che, il fratello e la madre sono morti nel tentativo di raggiungere la Grecia dalla Turchia.
Gli Stati Uniti hanno dato $ 4 miliardi di aiuti umanitari alla Siria, che fa di loro il più grande donatore bilaterale di assistenza umanitaria.