Che l'Italia sia il paese dove tutto può accadere, questo si sapeva già. Ma stavolta a fare rumore e a creare molto sconcerto, è la decisione di donare una laurea ad Honoris causa a Matteo Gorelli, il diciannovenne Toscano che uccise a bastonate il Carabiniere Antonio Santarelli. Questa è stata la scelta di Don Mazzi, il parroco, che a suo dire, aiuta i giovani in difficoltà.
Don Mazzi, in occasione della visita presso il polo didattico "La Folcara" di Cassino, ha dedicato l'importante attestato in pedagogia al giovane killer toscano, Matteo Gorelli, riferendo ai giornalisti presenti sul posto che era giusto dedicare l'ambito premio ad honoris causa al giovane toscano, nonostante fosse stato il caso più brutto e triste di cui si fosse occupato. Secondo quest'ultimo, nella vita tutti hanno diritto ad una seconda possibilità. Peccato però, che non possa dire lo stesso anche Antonio Santarelli, ucciso a soli 44 anni.
Cosa successe il 25 Aprile 2011
Si chiamava Antonio Santarelli ed era un Appuntato dei Carabinieri in servizio nella provincia di Grosseto.
Stava effettuando un posto di controllo unitamente al collega, il Carabiniere Scelto Domenico Marino. Mentre svolgevano il proprio servizio, fermarono un'auto con a bordo tre persone di rientro da un rave party , insospettiti dal comportamento anomalo del guidatore, decisero di procedere con l'alcool test nei confronti di quest'ultimo, decisione che innescò la rabbia delle persone controllate e che muniti di mazze di legno si scagliarono contro i due militari in servizio, picchiandoli con una ferocia disumana, tanto da lasciarli al suolo in condizioni gravissime. Il Carabiniere Scelto Marino perse un occhio, ma dopo tempo si ristabilì riuscendo a rientrare in servizio, mentre per l'Appuntato Antonio Santarelli, dopo un mese di coma, non ci fu scampo, ucciso atrocemente da un ragazzo, poi identificato in Matteo Gorelli.
Un premio al sapore di sangue
Conosciuto come il parroco che aiuta le persone in difficoltà e con un passato difficile, persone che vengono da storie particolari e con un passato criminale importante, Don Mazzi ha affrontato più volte questo tipo di sfide sociali. Stavolta però, la sua sfida nella reintegrazione dei giovani con un passato criminale ha offeso un'Istituzione importante come l'Arma dei Carabinieri ed i suoi appartenenti. Il gesto di dedicare quest'ambita riconoscenza, ad un Killer che ha ucciso in modo feroce e spietato un appartenente delle forze dell'ordine, ha il sapore di un'ennesima sconfitta per la società Italiana.