A parlare e svelare la novità che sta sconvolgendo Napoli, rivelando anche gli interessi dei clan della camorra, è stato il boss Mario Lo Russo, oggi collaboratore di giustizia unitamente ai fratelli Salvatore e Carlo. Il clan dei "Capitoni di Miano", camorristi dalla nascita e padroni di quartieri come Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano già dagli anni '80, ora stanno parlando e le loro dichiarazioni stanno facendo emergere importanti novità sulla nuova mappa della camorradi Napoli. Soldi sporchi, tanta droga, molte armi e centinaia di morti: queste sono le risposte che dovranno dare e che stanno mettendo nero su bianco i pentiti dei Lo Russo.
La nuova mappa della camorra parte da Miano
La novità svelata da Lo Russo riguarderebbe una ricomposizione dell'alleanza di Secondigliano.Secondo quanto riferito dal pentito, all'interno del carcere de L'Aquila ci sarebbe stato un vero e proprio summittra i vertici delle cosche. Quale posto migliore di un penitenziario per parlare indisturbati? Mario Lo Russo avrebbe parlato anche del sistema carcerario italiano, affermando che per iboss della camorrae non solo, è possibile incontrarsi e parlare indisturbati anche di argomenti che non sono affatto legali. E proprio dal carcere de L'Aquila sarebbe stato siglato nuovamente un accordo tra i clan per unanuova alleanza di Secondigliano.
La nuova faccia della camorra che esclude i Lo Russo
Negli Anni '80, alcuni clan camorristici quali i Mallardo, i Licciardi, i Contini e proprio i Lo Russo (ora pentiti), fondarono l'alleanza di Secondigliano al fine di sconfiggere il clan Missounitamente ad altre famiglie fedeli ad esso. Nonostante il regime di 41bis, in carcere le celle dei boss sarebbero state vicine e, di conseguenza, avrebbero potuto parlare e organizzarsi tranquillamente.
Inoltre, le famiglie che avrebbero ricomposto l'alleanza di Secondigliano, sarebbero tra le più potenti di Napoli, in grado di contare non solo su un legame malavitoso, ma anche su quello familiare, perché imparentate fra loro.Mario Lo Russo, da pentito, durante un interrogatorio avrebbe confermato il rinnovo dell'accordo che, stavolta, dovrebbe fare a meno della vecchia famiglia di Miano, ormai pentita.