Il 19 Luglio del 1992 Paolo Borsellino aveva l’agenda rossa con sé. A dirlo è stata Lucia Borsellino, figlia del giudice brutalmente ucciso dalla mafia nella strage di Via D’Amelio insieme a cinque agenti della scorta. Lucia Borsellino ha deposto oggi al processo in corso a Caltanissetta per far luce sulla strage ed ha detto ai giudici di ricordare che quel giorno il magistrato mise nella sua borsa l’agenda rossa della quale non si separava mai e della quale, dopo la strage, non si è saputo più nulla.

‘Non so cosa ci fosse scritto o perché la usasse, ha affermato l’ex assessore regionale, ma sono sicura che quel giorno mio padre avesse l’agenda con sé all’ interno della sua 24 ore'

Il mistero dell'agenda rossa

La deposizione di Lucia Borsellino riporta ancora una volta l’attenzione sull’ agenda rossa del magistrato che assume un' importanza fondamentale nelle indagini e della quale non si ha avuto più traccia dal giorno di Via D’Amelio. Cosa ci fosse scritto nessuno lo sa, all’apparenza era solo una agenda annuale dove il magistrato segnava i suoi appuntamenti, ma cos’altro scriveva? In un articolo del 2013 il giornale l’ Espresso approfondisce il tema relativo all’agenda rossa di Paolo Borsellino e racconta il dialogo avvenuto tra il carabiniere Carmelo Canale e il magistrato.

Carmelo Canale, uomo fidato di Borsellino, vide il giudice intento a scrivere appunti sull’agenda e per sdrammatizzare gli chiese: ‘ma che fa, vuole diventare pentito pure lei? Borsellino rispose : sai in questi mesi sono accaduti troppi fatti ed anche io ho le mie cose da scrivere’.

In quei giorni il procuratore aggiunto di Palermo stava sentendo diversi collaboratori di giustizia, era riuscito a far parlare dei pentiti di primissimo piano raccogliendo delle informazioni importantissime forse contenute proprio nell’ agenda rossa. L’agenda avrebbe fatto tremare uomini potenti e ben radicati nelle istituzioni, questo è il pensiero di molti, ma fin quando non si ritroverà, il mistero rimane fitto.

Ucciso 24 ore prima di rivelare le confidenze di Falcone

Intanto, durante il processo di Caltanissetta, è emerso un nuovo particolare riguardo la morte del giudice. Paolo Borsellino sarebbe stato ucciso 24 ore prima di andare a rivelare al procuratore Tinebra le confidenze di Giovanni Falcone. Il processo di Caltanissetta, definito Borsellino quater, venne aperto a seguito delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, pentito di mafia, che fornì agli inquirenti gli elementi per avviare di nuovo le indagini.