Papa Francesco è in procinto di partire per l'Africa, dove affronterà un viaggio reso ancor più delicato per la difficile situazione che sta vivendo il Mondo intero. Del resto, lo stesso Pontefice risulterebbe nel mirino dell'Isis e dunque un viaggio in terra africana lo esporrebbe sensibilmente al pericolo. D'altronde, è noto come Papa Francesco adori stare tra la gente, senza troppe precauzioni.

Si è comunque affidato anche alla preghiera dei suoi fedeli, tutti ovviamente in apprensione per la sua incolumità. Ma il Pontefice venuto dalla ''fine del Mondo'' (come lui stesso si descrisse il giorno dell'investitura) avrebbe già compiuto un miracolo, proprio durante uno dei suoi tanti viaggi. Nella fattispecie, durante il suo tour in America. A beneficiarne una bimba di appena un anno, la piccola Gianna. Vediamo cosa è successo.

Il tumore al cervello di Gianna starebbe regredendo

Durante il viaggio di Papa Francesco a Filadelfia lo scorso settembre, i genitori di Gianna decisero di portarla all'evento.

La loro bimba di un anno ha un tumore al cervello non operabile. Riescono a mettersi in prima fila e quando Francesco passa con la sua Papa mobile, riescono a porgliela. E così il Pontefice la bacia alla testa, come fa spesso coi bimbi che gli vengono avvicinati. Ebbene, da allora il suo tumore al cervello sta regredendo e la madre per dimostrarlo ha postato sul proprio profilo Facebook le immagini delle due tac a confronto. Di quella prima del bacio e di quella dopo. In fondo sono passati solo due mesi e il male è regredito sensibilmente. Così scrive la donna nella didascalia che accompagna la foto: "Gianna sta migliorando e sta diventando più forte. Ha iniziato a dare i bacini e a indicare le cose.

Continuate a pregare per noi". Il Vaticano, come sempre in questi casi, ci andrà sicuramente cauto. Ma carta canta, Anzi, tac canta.

Il viaggio in Africa

Prima accennavamo del suo viaggio in Africa. Esso durerà sei giorni, da domani, mercoledì venticinque novembre, a lunedì trenta novembre, e toccherà questi Paesi: Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Stati flagellati da secoli da povertà, fame, sete e guerre civili. Ma anche Stati filo-francesi e dunque particolarmente pericolosi in questo periodo. Particolarmente importante è la visita di Francesco del 29 novembre a Bangui, poiché prevede l'apertura del Giubileo per l'Africa. Per questo motivo, i servizi di sicurezza francesi hanno inviato diversi 'alert' alla Segreteria di Stato vaticana.