I Social  Network sono diventati ormai non solo un luogo in cui scambiare quattro chiacchiere tra amici, sia pur virtuali, ma sono ormai assurti a luogo in cui a circolare sono opinioni e notizie. È ormai diffusa l'usanza di quotidiani, settimanali e periodici vari di crearsi, a fianco di un proprio sito internet, una propria pagina social, che sia su Facebook, su Twitter o su una qualunque altra "piattaforma".

Questo loro uso diffuso e per i più variegati scopi porta con sé la necessità di apprendere le basi per un utilizzo consapevole di questi mezzi di comunicazione diffusa. Perché un uso troppo "disinvolto" di Facebook e dei Social Network puoi portare a conseguenze di non poco peso.

Rischiare 37 anni di carcere per un post su Facebook

Di questo tipo di rischi è molto ben conscio un ventisettenne thailandese, tale Thanakorn Siripaiboon, che, per un post pubblicato sulla propria bacheca di Facebook,rischia di vedersi comminata una condanna a 37 anni di carcere. Il motivo di una così esemplare condanna è quantomeno singolare: Il giovane è reo di aver pubblicato, sulla propria bacheca di Facebook e senza premurarsi di attuare le misure necessarie a rendere quanto pubblicato visibile solo a gente fidata, un messaggio satirico sul cane del re thailandese, un meticcio al quale il mondi arca è tanto affezionato.

Il reato che si profila ai danni di Thanakorn Siripaiboon è quello di "lesa maestà" nella persona del cane di casa reale.

Una notizia che potrebbe far sorridere per il sapore d'assurdo che porta in sé, non fosse che non si tratta di una burla ma di un rischio quanto mai serio. Il post in questione comprendeva alcune foto del cane del re corredate da un commento satirico. Foto e commento non sono risultate gradite al monarca e questo ha portato alla situazione attuale. Il cane della casa reale, oltre ad essere stato "immortalato" in un libro dal proprio titolato padrone, un libro che ha scalato a gran velocità le classifiche di vendita in Thailandia è stato più volte additato come un esempio positivo di fedeltà e dedizione per tutti i sudditi.