La famiglia di Claudio Paesani, proprietario e gestore del Coconuts a Rimini, ha avuto un grave lutto e ha tappezzato la città con manifesti funebri che davano la notizia della loro perdita e del loro dolore. Fin qui tutto bene, ma i cittadini di Rimini sono insorti quando hanno constatato che sui manifesti funebri, c'era la foto di un bel cagnone con l'elmetto e una scritta veramente accorata.
Claudio Paesani non ha battuto ciglio e ha spiegato ai suoi concittadini che il suo Dante non era "solo" un cane, come in molti avrebbero voluto fosse considerato, ma era stato un ottimo compagno di vita per ben 12 anni. Dante era un componente della sua famiglia e come tale la famiglia aveva voluto ricordarlo.
A chi gli rimproverava di aver fatto passare il suo Dogue de Bordeaux per un umano e di aver offeso in tal modo tutti i cittadini di Rimini che usano ricordardare i loro cari con le affissioni sui muri della città, Claudio ha risposto che nella sua famiglia, Dante era stato proprio trattato sempre come un essere umano e la sua epigrafe muraria era venuta dal cuore: nessuno aveva mai pensato a lui come a un animale e la sua mamma, che Dante adorava, lo considerava come un figlio.
Nonostante le spiegazioni accorate della sua famiglia, Dante non pare essere entrato nel cuore dei riminesi e le polemiche per la scelta dei Paesani non si placano. Claudio Paesani afferma voler ignorare le polemiche e ribadisce che il suo Dante viveva in casa con i suoi genitori, era un buon cane, ma all'occorrenza tirava fuori un bel caratterino, era insomma un cane speciale e come tale merita di essere celebrato.
Se Rimini protesta per l'accaduto, i social network sono dalla parte di Dante e dei suoi umani, sono moltissime le bacheche che riportano la vicenda della famiglia Paesani e la loro scelta, e che prendono la parte di Claudio. In special modo il gruppo "La Leggenda del ponte Arcobaleno", che raccoglie le dediche ai cani che se ne sono andati al ponte, saluta Dante con decine di post che in sostanza vogliono ribadire che il dolore non si giudica, ma si consola, e sono tutti solidali con la scelta di Claudio Paesani.