Resta alta l'attenzione dell'opinione pubblica sul processo al carpentiere di Mapello di nome Massimo Bossetti, imputato per la morte delle 13enne di Brembate Yara Gambirasio. Massimo Giuseppe Bossetti è stato "abbandonato" dai suoi consulenti informatici. Questi periti avrebbero dovuto presentarsi in aula il 20 febbraio per esporre le loro tesi, ma alcune frizioni con gli avvocati difensori di Bossetti hanno prodotto la "frattura".
I periti non andranno più in aula.
Il mistero del computer
Nello specifico tali esperti avrebbero dovuto relazionare sui risultati dei rilievi compiuti sui computer dell'imputato, che avrebbero evidenziato (il condizionale in questi casi è d'obbligo) che erano state compiute delle ricerche riguardanti "ragazzine minorenni" e precisamente "tredicenni rosse". I massmedia avevano dato molto risalto a questo particolare aspetto delle indagini, che sembrava poter dimostrare un interesse morboso di Bossetti, che poteva avere il suo peso nella ricostruzione della sua personalità e del profilo criminale di un potenziale pedofilo.
Non sono ad oggi chiari i motivi che hanno portato i periti a compiere questa scelta.
Bossetti si dichiara innocente
Massimo Giuseppe Bossetti venne arrestato in modo "spettacolare" mentre si trovava al lavoro in un cantiere. Si è sempre dichiarato non colpevole. Ha più volte sostenuto, anche attraverso lettere ai quotidiani, di trovarsi male in carcere, dove è stato accolto dall'inevitabile ostilità degli altri detenuti, come sovente accade quando in carcere arriva una persona sospettata di essersi accanita contro un minore. La genetista nominata dalla difesa, dottoressa Sarah Gino, ha invece recentemente segnalato che le tracce pilifere individuate sul corpo di Yara Gambirasio non corrisponderebbero al codice genetico della stessa Yara, ma nemmeno a quello di Massimo Bossetti, lasciando così intendere il possibile coinvolgimento di un'altra persona rimasto fino a questo punto nell'ombra.
In linea meramente teorica potrebbe essere il vero responsabile della tragica morte della sfortunata ragazzina di Brembate appassionata di ginnastica che ha trovato la morte dopo essere stata vigliaccamente abbandonata nel campo di Chignolo. Al 19/2/2016 la prova che, se confermata nel processo, potrebbe portare alla condanna di Bossetti rimane quella relativa al codice genetico rinvenuto sul corpo di Yara Gambirasio.