Agli arresti sono finiti un 23enne afghano Hakim Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara di Bari e il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domiciliato a Borgo Libertà Cerignola provincia di Foggia. Altri tre presunti terroristi, sono attualmente ricercati.

Dalle immagini sequestrate dagli inquirenti, risultano come possibili obbiettivi il Colosseo e il Circo Massimo, e alcuni hotel situati a Londra, oltre all'aeroporto di Bari.

Gli arrestati da tempo erano monitorati

Le indagini sono iniziate lo scorso dicembre, quando i carabinieri sono intervenuti presso l’Ipercoop di Santa Caterina a Bari, proprio a causa della segnalazione di stranieri sospetti. Dai telefonini sequestrati, sono emersi dei file con immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale.

Integrati e con lo status di rifugiati

Gli arrestati godevano, dello status di protezione sussidiaria uno riconosciuto il 5 maggio 2016, l'altro invece aveva lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011. Addirittura dalle indagini è emerso, che uno dei presunti terroristi, Hakim Nasiri, fu fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la "Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015". Manifestazione voluta e  organizzata in tutta Italia proprio come segno di solidarietà e integrazione in favore degli immigrati. 

Forse anche azioni suicide tra i loro piani  

Gli arrestati e i ricercati farebbero parte, di una vera associazione per delinquere di terrorismo internazionale, in Italia e all’estero, realizzando non solo in Italia, ma anche Belgio e in Francia, un’associazione criminale con finalità suicide.

Il tutto sembra riconducibile e collegabile all'Isis, e al sedicente stato Islamico dell’Afghanistan e di Al Qaeda. L'azione conclusasi ieri e ancora in corso è l'ennesima prova che la, prevenzione e il continuo monitoraggio sono le uniche azioni che possono dare un reale e concreto contributo alla lotta contro il terrorismo. Del resto lo stesso ministro dell'interno Angelino Alfano aveva già in passato indicato questa strada come l'unico deterrente possibile contro il fondamentalismo e le sue azioni sanguinarie