Roma, è direttamente il premier Matteo Renzi a dirlo, sta riorganizzando tutto il sistema delle Agenzie, riformandoilrapporto tra il cittadino e la pubblicaamministrazione: per questoEquitalia nonarriverà al 2018.Nell'intenzione del governo c'è quindi quello di cambiare radicalmente il sistema, in modo che sia realmentea disposizione del cittadino, supportandolo contrasparenza eliminando per sempre quelsistema vessatorio da molti più volte denunciato. Nell'intenzione del governo e del premier c'è anche quello di implementare,molto di più ildigitale, in modo da portare il cittadino ad avere più fiducia nelle istituzioni e nei loro servizi.
Qualile ulteriori possibiliesenzioni da parte del governo?
Il tutto fa riferimento secondo i piani dell'esecutivo, allalegge di stabilità, la parola d'ordine è giù le tasse e l'idea è quella didaredi più al ceto medio e alle famiglie in difficoltà. Allo studio sembra ci siano le possibilità diriduzioni alle aliquote Irpef, ma la grande idea su cui si discute è quelladell'abolizione del bollo auto. Una delle tasse più controverse e odiate dai cittadini. Altri interventi molto importanti sono attesi sull'edilizia, dove secondo le stime in questi anni, si sono persi oltre 527mila posti di lavoro, e il governo sa che rimettendo in moto realmente il settore edile, non fermandosi ai soli e, per molti casi inefficaci, incentivi si potrà creare realmente quell'effetto volano, che trascinerebbe altri settori annessi e in crisi da tempo.
Il premier: 'Stiamo andando alla grande'
Matteo Renzi continua la sua corsa, e fa dell''abbassamentodelle tasse sulle imprese il suo cavallo di battaglia, i risultati ci sono non bisogna fermarsi sulle riforme intraprese. Italicume Jobs Act, sono queste, secondo il premier, le azioni vincenti su cui il governo ha puntato e continuerà su questa linea.
Purtroppo siamo abituati da tempo a pareri e risultati contrastanti, il governo afferma che il lavoro continua a crescere anche se in maniera meno veloce. Poi però, la notizia diierici dice altro,con i dati Inps che confermano il calo delleassunzioni di lavorodel 12,9% nei primi 3 mesi 2016. Gli fa eco, il rallentamento che ha coinvolto anche i contratti a tempo indeterminato, perché finito l’effetto degli sgravi, nessuno assume più in Italia, e questo ha portato al crollodei contratti pari al 33% (46 mila assunzioni in meno) rispetto all’anno precedente. Come al solito non rimane che aspettare, attendere e vedere se le idee proposte dal governo, prenderannoforma concretizzandosi o rimarranno solo dei propositi propagandistici.