Un 52enne originario della Tunisia ha cercato di dare fuoco alla moglie, ieri, 18 agosto 2016, nella sua abitazione. In casa, in quel momento, oltre alla coppia c'era il figlio di 10 anni e il padre della donna. L'immediato arrivo dei carabinieri di Busto Arsizio ha riportato la situazione alla normalità, anche se l'appartamento del tunisino e della moglie, un'italiana 39enne, è stato distrutto dalle fiamme.

È successo a Samarate (Varese).

Moglie tunisino si è rifugiata in bagno

È ignoto il motivo del gesto del tunisino, finito in manette per tentato omicidio. Secondo le ultime informazioni, l'immigrato avrebbe prima gettato alcol sulla moglie e poi avrebbe cercato di darle fuoco. Lei si è subito allontanata, chiudendosi in bagno. Il padre della donna, in preda al panico, ha chiamato i carabinieri. Sotto choc il bimbo che ha assistito alla scena. Il tunisino, dopo aver cercato di bruciare la moglie, ha chiuso la porta di casa dall'interno ed ha gettato alcol ovunque; poi ha appiccato il fuoco. Le fiamme si sono rapidamente diffuse in tutte le stanze.

L'appartamento è stato distrutto dal rogo.

I carabinieri di Busto Arsizio sono stati costretti a rompere la porta per entrare e salvare l'italiana, il figlio e suo padre. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco, che hanno immediatamente evacuato l'edificio, dove vivono 8 famiglie. Il tunisino Abdelmlek Abdelhak è stato messo in manette con l'accusa di tentato omicidio e incendio doloso. Il cinquantaduenne ha già un precedente penale per droga.

Tunisino voleva suicidarsi

Sembra che l'obiettivo di Abdelmlek fosse quello di suicidarsi ed uccidere moglie, figlio e suocero. Agli inquirenti l'uomo ha confessato di aver agito durante un violento litigio con la moglie. È probabile che Abdlehak fosse sotto l'effetto di droghe. La moglie, il figlio e il suocero del tunisino sono stati trasportati al Pronto soccorso dell'ospedale di Busto Arsizio perché rimasti lievemente intossicati: avevano respirato molto fumo in casa prima dell'arrivo dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Le altre famiglie che vivono nel palazzo sono, fortunatamente, già rientrate nelle loro case.