Seppure in ritardo rispetto a quanto preventivato, è ora disponibile la marijuana prodotta per scopi terapeutici dallo stato italiano, e da Ottobre sarà disponibile nelle farmacie. Un aspetto questo, che comporterà una riduzione dei costi per i pazienti che vorranno accedere a questo tipo di cure. La prima produzione di cannabis terapeutica prodotta in Italia nello stabilimento chimico farmaceutico militare con sede a Firenze, è stata sufficiente per la produzione di 1.600 confezioni di farmaco, contenenti 5 grammi di prodotto ciascuno.
La distribuzione ad ospedali e farmacie tuttavia non è ancora iniziata: c'è da aspettare la firma della convenzione con il Ministero della Salute, una formalità dopo la quale la cannabis terapeutica sarà disponibile per i pazienti.
La cannabis terapeutica
A distanza di 2 anni dall'avvio del progetto e dal nulla osta dei ministeri interessati alla coltivazione, la produzione di cannabis terapeutica italiana è in dirittura d'arrivo. La distribuzione inizierà da Ottobre e questo faciliterà enormemente le cose ai pazienti che vogliono accedere a questo tipo di terapie contro il dolore.
Avere accesso alla marijuana terapeutica sarà più facile e meno costoso, in quanto fino ad oggi il farmaco veniva importato dai Paesi Bassi, con costi più elevati e tempi lunghi, anche a causa della complessa trafila burocratica necessaria per lo sdoganamento del farmaco.
Per quali patologie è utilizzata in Italia
Mentre in alcune realtà - per esempio la California e altri stati degli Usa e non solo - è possibile farsi prescrivere cannabis terapeutica anche per fronteggiare una banale insonnia, il mal di testa o altri lievi disturbi, in Italia la cannabis terapeutica è autorizzata dal 2007 per la terapia contro il dolore ed in caso di gravi patologie, dal cancro all'AIDS, sclerosi multipla, glaucoma, sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e altre patologie invalidanti.
L'uso di cannabis terapeutica è regolamentato da apposite leggi in tredici regioni, mentre le altre sette non si sono dotate di un regolamento regionale. Alcune regioni hanno legiferato facendosi carico dei costi della terapia, mentre in altre è il paziente che deve affrontare i costi.