Masturbarsi in una pubblica via, anche se davanti ad altre persone, non è più punibile con la reclusione in carcere, ma con una semplice sanzione amministrativa. Lo ha stabilito di recente la Corte di Cassazione, a seguito della depenalizzazione di alcuni reati attuata con il decreto legislativo n.8 del 2015. Le disposizioni del provvedimento si applicano anche alle violazioni commesse antecedentemente alla sua entrata in vigore.

Annullata la condanna di un imputato a Catania

In particolare, la sanatoria introdotta di recente ha coinvolto un uomo di settanta anni di Catania, che si è visto annullare la condanna dai giudici in quanto il fatto compiuto non costituisce più reato. Il signor Pietro (questo il nome dell'imputato che ha beneficiato della riforma) ora dovrà soltanto pagare una multa il cui importo è stato stabilito dal Prefetto di Catania in 3420 euro. Il molestatore era stato condannato il 14 maggio 2015 dalla Corte d'Appello di Catania perché, a dicembre di qualche anno prima, era stato sorpreso mentre si masturbava davanti ad alcune studentesse che frequentavano la cittadella universitaria e che quindi si trovavano a percorrere quella strada.

La condanna e l'annullamento

L'uomo, dal canto suo, aveva cercato di discolparsi adducendo la scusa che si era trattato di un episodio occasionale, e che nessuno si era accorto del suo gesto perché era quasi buio e la visibilità era alquanto ridotta. Condannato anche in secondo grado a tre mesi di reclusione, ora l'uomo può beneficiare della sanatoria per il reato da lui commesso. La pena sarà quindi convertita in una multa abbastanza salata. Anche gli effetti penali direttamente connessi alla condanna verranno eliminati. Ad emettere il verdetto è stata la Terza sezione penale presieduta dal giudice Ramacci. Anche la Procura della Suprema Corte ha chiesto l'annullamento della condanna a seguito della riforma approvata. La decisione della Corte di Cassazione ha suscitato parecchie polemiche. A molti non sembra giusto depenalizzare un reato come quello di Atti Osceni in luogo pubblico.