Nel documento dal titolo "Grandi speranze alla deriva" l'Oxfam denuncia la scomparsa di 28 minori al giorno. Nei primi sei mesi del 2016 si sono perse le tracce di 5.222 minori giunti sulle nostre coste non accompagnati per raggiungere le loro famiglie in europa. I ragazzi scappano da centri di accoglienza e hotspot per raggiungere le loro famiglie esponendosi però ai rischi di sfruttamento e violenza e mostrando l' incapacitàdell'Europa di far fronte a simili emergenze umanitarie che vengono relegate solamente ai Paesi di prima accoglienza.
Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia, accusa con parole dure le politiche europee sull'immigrazione "La drammatica situazione a cui sono sottoposti i migranti non accompagnati in Italia mostra l'incapacità dei governi europei e delle autorità italiane di proteggere i bambini che arrivano in cerca di sicurezza e dignità.- ha dichiarato- Dimostrando ancora una volta il fallimento dell'approccio europeo che affida le responsabilità di gestione di una frontiera comune soltanto a pochi Paesi".
Dopo la chiusura della rotta balcanica, in seguito agli accordi con la Turchia, l'italia è diventata il centro degliarrivi, ma il sistema di accoglienza e identificazione non è ancora all'altezza. Ricordiamo, in base alla denuncia dell'Unhcr, come i minori dovrebbero rimanere fino ad un massimo di 72 ore negli hotspot, invece vi permangono per intere settimane, in una situazione di vera e propria detenzione, senza poter chiamare i propri familiari all'estero e senza le condizioni igieniche basilari ( non hanno, per esempio, la possibilità di un cambio di vestiti anche intimi per tutto il periodo della detenzione). La situazione non è migliore nei centri di prima e seconda accoglienza, dove alle carenze dell'accoglienza si aggiungono anche violenze e soprusi fra gli stessi ragazzi di etnie diverse, spesso in competizione fra loro.
In alcuni centri, come a Pozzallo, la situazione è ormai talmente fuori controllo che Medici senza frontiere ha abbandonato la struttura, accusando i gestori di non mantenere gli standard minimi di igiene e sicurezza.