La vicenda ha indignato l'Argentina, ma il crimine è talmente violento ed efferato che sta rapidamente facendo il giro del mondo. Il cadavere di una giovane ragazza è stato abbandonato di fronte all'ingresso di un ospedale di Mar del Plata. I medici che l'hanno soccorsa pensavano che si trattasse di uno dei tanti casi di overdose, in quanto apparentemente non presentava alcuna ferita o segno di violenza.

Ma gli esiti dell'autopsia hanno fatto emergere qualcosa di sconcertante, che ha shoccato l'intera nazione. 

L'autopsia ha rivelato le violenze

La salma è stata identificata, si tratta di Lucia Perez, una ragazzina di 16 anni, ma solo al momento di effettuare l'autopsia è emerso quello che la giovane aveva subito dai suoi aguzzini. La giovane è stata stordita con delle sostanze stupefacenti che le sarebbero state somministrate contro la sua volontà, dopodiché è stata violentata e addirittura impalata. Proprio quest'ultima pratica le avrebbe provocato lesioni risultate mortali. L'omicidio della ragazza risale all'8 Ottobre scorso, ma la vicenda è emersa solo quando sono stati resi noti gli esiti dell'autopsia.

Un intero paese sotto shock, immediatamente indette manifestazioni

Persino il medico legale che ha effettuato l'autopsia, una figura professionale che si presume disponga di una certa abitudine ad esaminare cadaveri, è rimasta shoccata dalle atrocità subite dalla giovane. La dottoressa che ha effettuato l'esame autoptico è una donna, madre di una bambina, che intervistata dai media ha affermato di "non aver mai visto nulla del genere" e di essere rimasta impressionata al punto da non dormirci la notte. Immediata la reazione della società civile e delle associazioni, che hanno immediatamente organizzato marce e fiaccolate di solidarietà in tutto il paese contro la violenza sulle donne.

Arrestati i presunti aguzzini

Le forze dell'ordine argentine hanno arrestato due uomini accusati di essere gli esecutori materiali dello stupro e delle violenze: Matías Farías e Juan Pablo Offidani, rispettivamente di 23 e 41 anni, entrambi con precedenti di polizia per spaccio di droga. Un terzo individuo di 61 anni è invece stato fermato in seguito ed è accusato di aver aiutato i due assassini a ripulire il cadavere, nel tentativo di depistare circa le cause della morte. Ma l'esame autoptico ha rivelato la raccapricciante verità.