Oggi viene definito "modello portoghese", ma quando 15 anni fa il Parlamento di Lisbona decise di attuare la depenalizzazione della droga, il provvedimento venne accolto con molta diffidenza e timore. Il problema della droga e, ancor di più, le proposte avanzate per la sua risoluzione, sono da anni al centro di dibattiti che dividono l’opinione pubblica tra proibizionisti e antiproibizionisti.

Ma il Portogallo, vincendo una battaglia data per persa in partenza, ha dimostrato quale sia la strada giusta da seguire.

Il modello portoghese della depenalizzazione

La legge in Portogallo ha, di fatto, depenalizzato l’uso e il possesso di droga per consumo personale (15 grammi per cocaina ed eroina e 20 grammi per cannabis) fino ad un massimo di 10 giorni. La vera chiave di volta, però, è stata nel considerare il consumatore non più come delinquente, bensì come persona malata che necessita di cure e supporto.

Inizialmente, il timore era che non solo si potesse verificare un incremento dell’uso di droga, ma che il fenomeno stesso potesse precipitare fino ad essere fuori controllo, rendendo Lisbona una vera e propria capitale per tutti i tossicodipendenti.

I risultati sono stati sorprendenti

A distanza di 15 anni dalla sua attuazione, non si è verificato nulla di quanto si era paventato, bensì si è assistito ad una significativa trasformazione, i cui benefici si sono rivelati di gran lunga superiori agli effetti tanto temuti. Non solo non vi è stato un incremento del numero di consumatori di droghe, ma si è assistito ad un drastico calo delle morti per overdose (22 nel 2013 contro i 94 nel 2008), e del numero di infezioni da Hiv legate al problema della tossicodipendenza (40 infezioni nel 2014 contro le 18.500 del 1983).

Il numero dei consumatori di eroina, la droga più utilizzata in Portogallo prima dell’introduzione della depenalizzazione, si è ridotto del 70%, così come a ridursi è stata la percentuale dei detenuti con condanne per reati legati alla droga (il 19% per il 2014 contro il 41% del 2001).

Infine, un fenomeno che ha stupito più di tutti è stato quello relativo alle richieste di aiuto che, in questi ultimi 15 anni, è significativamente aumentato per effetto della mancanza di azioni repressive da parte della polizia. La depenalizzazione ha facilitato non solo la richiesta di assistenza presso i centri specializzati da parte dei consumatori di droghe, ma ne ha favorito il loro recupero sanitario e sociale.