Non era passata inosservata a tutti i media del paese la storia di Sharbat Gula, l’Afghana resa famosa a sua insaputa per uno scatto da parte del famoso fotografo Steve McCurry, che l’aveva immortalata in un campo profughi nel 1984, la sua foto e i suoi magnifici occhi verdi e quello scatto rubato si aggiudicò la copertina della famosa rivista, National Geographic.

Il fotografo Steve McCurry, ha vissuto per anni con la voglia di rincontrare quella ragazza, 17 anni dopo il fotografo tornò in Pakistan per cercare di incontrarla e dare un nome a quel meraviglioso volto.

Dopo alcuni giorni di ricerca la ritrovò di nuovo in un campo nomadi sposata con tre figli, che viveva in una condizione penosa, una condizione di disagio economico, e fisico.

Il fotografo mise alla corrente la donna della sua notorietà a livello mondiale il quale ne era completamente allo scuro.

26 ottobre 2016, la tv Dawn News dà la notizia che la donna è stata arrestata in possesso di una carta d'identità falsa, dove l’unica cosa che c’era di originale era la sua foto anche attaccata male.

La notizia del suo arresto fu ripreso da tutti i media del mondo dove ne raccontarono anche la storia, del suo ritorno in Afghanistan, sino al potere dei talebani, che la riportarono nuovamente in fuga in un campo nomadi Pakistano, destinata a vivere una vita dura e di espedienti, una vita davvero dove viene calpestata tutta la dignità umana.

Kabul il presidente Ashraf Ghani gli consegna le chiavi di casa

E se fino ad allora la sua notorietà non le aveva portato fortuna, questa volta ha fatto sì, che il presidente Pakistano Ashraf Ghani in persona oltre ad avergli concesso la grazia con l’imminente scarcerazione, gli ha dato le chiavi di una casa tutta sua sia per lei che per tutta la sua famiglia e la cittadinanza onoraria.

Finalmente una storia a lieto fine, questa donna ha davvero vissuto una vita durissima e come lei ci sono milioni di persone donne e bambini che nascendo in alcune zone del pianeta, le meno fortunate, le più bellicose e le più povere tocca lo stesso destino, e non avendo la notorietà di Sharbat Gula, sono destinati a vivere una vita nell’ombra, una vita di fughe, una vita di vessazioni, una vita di continui maltrattamenti, una vita di sofferenza, ma è davvero questo il gioco della vita?