La violenza e le proteste nei centri di accoglienza non si placano. Le nuove pretese dei clandestini ospitati in Italia a spese dei contribuenti italiani superano ogni immaginazione. Nei giorni scorsi tre migranti: un nigeriano e due gambiani hanno sequestrato il responsabile e un collaboratore del centro di accoglienza dell'ex Ferrotel nei pressi della stazione di Potenza.
Questa volta la scusante era lo scarso e cattivo cibo e addirittura i pochi soldi elargiti dalla comunità.
L'intervento immediato delle forze di sicurezza è riuscita a contenere l'inaudita aggressività dei malviventi e mettergli a disposizione della Polizia di Stato.
Chiusi in uno sgabuzzino
Non bastano più le tante rivolte da parte degli insoddisfatti immigrati clandestini. Ora i tre migranti in questione hanno pensato bene di sequestrare e di rinchiudere in uno sgabuzzino il responsabile della struttura Global Service di Potenza e uno dei più stretti collaboratori. Un'azione ben congegnata che non ha nulla a che vedere con le banali proteste giornaliere che riempiono le pagine dei quotidiani italiani ed esteri.
La singolare azione era indirizzata a estorcere soldi ai malcapitati, e se tutto ciò fosse poco anche sotto minaccia di decapitazione. La disinvoltura degli agenti ha portato all'arresto degli aguzzini con l'accusa aggravata di estorsione, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.
Interviene il Parlamento
A quanto pare l'accaduto non è un caso isolato. Il rimpallo avviene tra le diverse forze politiche. Le opposizioni infatti, accusano apertamente il governatore della Regione Basilicata Marcello Pittella per il netto divario culturale che si riscontra nei diversi centri, mentre i rappresentanti vicini al Partito Democratico fanno quadrato intorno al presidente. E tale divario rappresenterebbe una forma di concorrenza sleale dinanzi ai votanti.
Tutto indicherebbe che in Basilicata stia per arrivare una visita guidata da parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione ed espulsione. Magari utile a fare un po' di chiarezza.