Brescia, 29 dicembre 2016: un tunisino è stato espulso dall'italia per favoreggiamento nei confronti dell'ISIS. A metà novembre aveva ricevuto delle indicazioni per compiere un attentato simile a quelli compiuti in Francia e in Belgio, per ritorsione contro le operazioni dell'Italia in Libia.

Grazie alle attività investigative, alle collaborazioni internazionali e ai servizi di intelligence, il tunisino è stato smascherato ed identificato prima della strage.

Anche l'attentatore della Germania, Anis Amri, aveva rapporti con alcuni italiani ed è stata smentita la voce che fosse in contatto proprio con il tunisino espulso. Anis si era radicalizzato nelle carceri italiane e tutti i suoi contatti sono stati identificati e interrogati. Pericolo scampato anche questa volta in Italia, ma l'allerta è altissima.

La notizia dal Viminale

Come ha appena riferito il Viminale, il tunisino è stato espulso per motivi di sicurezza. Il ragazzo era in contatto tramite i social network con un foreign fighter marocchino di Milano. Arrivato in Italia il 15 agosto scorso, l'uomo aveva deciso di lasciare il nostro paese per unirsi quanto prima all'ISIS.

La sua intenzione era quella di compiere una strage simile a quelle compiute da altri suoi colleghi prima in Francia e poi in Belgio, per rivendicare le operazioni dell'Italia in Libia. Ad oggi, gli espulsi per favoreggiamento all'ISIS sono 132.

Chi è il tunisino espulso?

Il tunisino espulso dall'Italia è finito sotto la lente degli investigatori dell'Antiterrorismo. Si è inoltre accertato che il giovane non aveva alcun legame con i fatti di Berlino né con Anis Amri, l'attentatore che ha colpito il mercatino di natale tedesco. La radicalizzazione dell'attentatore della Germania è avvenuta nelle carceri di Agrigento, ove ha scontato una pena per aver aggredito delle persone nei centri di accoglienza per migranti. Le ricerche nelle abitazioni dei conoscenti di questi due criminali sono ancora in corso. Alcuni individui vicini a loro sono già stati identificati, altri invece sono già stati interrogati.