Una donna 30enne, risiedente a Napoli, ha tentato di uccidere la sua bambina di soli tre anni, mettendo nel biberon un mix di farmaci, facendo fermare il suo piccolo cuore mentre era ricoverata all'ospedale Bambino Gesù di Roma. In un primo momento la madre, per non destare sospetti, aveva dato la colpa ad un'infermiera di turno quel giorno. Fortunatamente la piccola è stata salvata grazie alla tempestiva rianimazione effettuata dal team medico.

I medici, non riuscendo a dare una spiegazione a questi due arresti cardiaci, hanno iniziato ad analizzare le urine della piccola, facendo una scoperta alquanto anomala: hanno trovato, infatti, del benzodiazepine, ovvero un miscuglio di psicofarmaci. Immediatamente il personale dell'ospedale ha allertato le forze dell'ordine che, a loro volta, hanno avviato un'indagine, scoprendo che la madre aveva già attentato alla vita della figlioletta in precedenza. I due casi si sono verificati il 4 e il 19 dicembre e, in più, c'è il forte sospetto che la donna abbia cercato di uccidere anche l'altra figlia, circa un anno fa, mentre era ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli.

Quest'eventualità, però, è ancora tutta da confermare.

Il 28 dicembre i carabinieri hanno notificato un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale alla madre che, in seguito a quanto accaduto, è stata arrestata nella sua abitazione di Napoli con l'accusa di tentato omicidio. In questo momento la donna si trova rinchiusa all'interno del carcere di Pozzuoli.

Solo successivamente si è scoperto il motivo per cui la donna ha attentato alla vita della figlia di soli 3 anni: voleva attirare l'attenzione del marito, per uscire da una crisi coniugale che durava da un po' di tempo. Il Tribunale dei Minori di Napoli ha disposto il divieto di avvicinamento per entrambi i genitori sia alla bambina ricoverata, sia alle due sorelline più piccole, che in questo momento sono state affidate ai servizi sociali.

Dall'ospedale Bambino Gesù di Roma, intanto, fanno sapere che la bambina è in fase di ripresa, grazie al tempestivo intervento del personale medico.