Emiliano Fittipaldi ha scritto un libro, intitolato 'Ecco i 200 preti pedofili d'Italia', che turba non poco la Curia. Lo scrittore si è voluto soffermare su un fenomeno turpe, che lede la reputazione della Curia. Fittipaldi ha cercato di comporre un vasto mosaico avvalendosi di tasselli rappresentati, ad esempio, dalle recenti cronache locali o dai documenti processuali. L'autore ha messo sotto la lente d'ingrandimento molti casi di abusi sui minori commessi dai religiosi. Molti preti pedofili d'Italia, circa 200, sono stati condannati e indagati, nell'ultimo decennio, per atti di lussuria con teenagers.

Il caso di don Antonello Tropea

L'autore di 'Ecco i 200 preti pedofili d'Italia' ha parlato del caso squallido che vede protagonista don Antonello Tropea, un religioso calabrese che venne trovato in auto con un 17enne conosciuto grazie a Grindr, nota app per incontri gay. Sembra che don Tropea pagasse 20 euro per ogni prestazione 'intima' con i minori. Il problema è che il religioso continua a svolgere la sua funzione pastorale, coperto dai confratelli e dai superiori. 'Evita di parlare con i carabinieri di queste cose', gli avrebbe consigliato monsignor Francesco Milito. La Calabria, purtroppo, è stata teatro, negli ultimi anni, di numerosi casi di violenze commesse dai sacerdoti. Non è da meno la Sicilia.

L'anno scorso, ad agosto, un sacerdote avrebbe puntato un coltello alla schiena di un 15enne, ordinandogli di consumare un rapporto 'piccante' con lui. Il religioso era già stato sollevato dalla Curia dalle funzioni pastorali.

Un silenzio imbarazzante

Gli abusi commessi in Italia da persone che vestono l'abito talare fanno indignare non poco.

Nel Belpaese, a differenza di altre nazioni, dove si è parlato ampiamente dello scandalo dei preti pedofili, c'è una sorta di 'cultura del silenzio'. E' strano che proprio nei Paesi più cattolici, come Italia e Spagna, si tenda ad 'insabbiare' le oscenità commesse dai sacerdoti. E' questo silenzio che dà molto fastidio. Un silenzio che riguarda non solo semplici sacerdoti ma anche 'pezzi da 90' come i vescovi di Brescia e di Como.